Politica

Accorpamento Province, nessuna certezza e tanto caos

BRINDISI – Accorpamento Province e, blà blà blà, comincia a diventare difficile persino scriverne. Perchè, dopo mesi di silenzio, in cui le nostre domande sull’argomento vennero bollate come ‘chiacchiere da spiaggia’, la discussione si è infiammata.

E le posizioni della politica e delle istituzioni pure. Nella mattinata di martedì, questa la prima notizia, Brindisi ospiterà, presso i saloni di Palazzo De Leo, i rappresentanti istituzionali del territorio salentino.

Mimmo Consales e Massimo Ferrarese siederanno, infatti, con i loro colleghi Stefàno e Florido da una parte e Perrone e Gabellone dall’altra.

Si cercherà, ha specificato Ferrarese, di capire quali siano le reali possibilità di accorpamento tra 3 Province che al di là delle intenzioni, sembrerebbero destinate a litigare sulla sede di una Prefettura, piuttosto che sullo status di capoluogo.

Florido, parafrasando il concetto già espresso da Stefano, conferma quanto noto. Sul fronte jonico, nessuna rinuncia. Taranto, città più popolosa, è destinata a primeggiare, perchè Comune più popoloso. Sia in un accorpamento limitato a Brindisi, sia in quello, gettonato nelle utlime ore, con Brindisi e Lecce.

Ragionamento di cui il Pdl provinciale, riunito al gran completo presso la sede di Corso Roma, non vuole neppure sentire parlare. Perchè, questa la tesi azzurra, il ragionamento jonico, figlio di un’arroganza in parte giustificata, non prende in esame alcuni aspetti. In primis, quello dell’accorpamento di Brindisi a Taranto. Secondo Vitali, e citiamo testualmente, non è scritto da nessuna parte. La legge approvata ad agosto ( e firmata dallo stesso parlamentare) parlava di riordino delle Province. I criteri di dimensione e popolosità sono stai introdotti successivamente dal Governo. Ma perchè abbiano valore di legge, dovranno ‘ripassare’ dalle Camere. E sarà in quella sede che i deputati dovranno far valere le loro ragioni.

Poi, spalleggiato dal Senatore Saccomanno, arriva l’accusa. A Ferrarese e Consales che, pur avendo avuto mandato dai rispettivi Consigli (che con delibera hanno demandato ai loro numeri uno, di difendere le ragioni del territorio) sono rassegnati all’ipotesi di accorpamento.

A breve, le iniziative marchiate Pdl, tra cui  lo sprono ai  Consigli della Provincia nel deliberare (come già fatto dai comuni della fascia sud) una proposta di ‘passaggio’ nella provincia preferita. L’azione già intrapresa da San Donaci, Cellino, Torchiarolo e San Pietro, pronti al salto verso Lecce, potrebbe fare proseliti. Il Sindaco di Oria Pomarico ha già lanciato un sondaggio sulla sua bacheca Facebook.

Torre Santa Susanna preme per il passaggio a Lecce. E anche Francavilla sembrerebbe pronta a seguire ‘i dissidenti’. Ritorno alle origini o ‘grande fuga’, il fenomeno indebolisce ulteriormente l’accoppiata Ferrarese-Consales, che dovranno sedere al tavolo delle trattative con in mano una Provincia sfaldata, almeno nelle intenzioni.

Il parere dei Comuni è, dati i tempi ristretti, assolutamente non vincolante. Alla fine, a decidere sul riordino sarà la Regione. Sempre il Parlamento … o che, magari  Taranto. Come dire, troppi se e troppi ma. Alla faccia del gossip estivo.

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