Politica

Oggi come ieri il Salento sotto scacco del potere

Nel ventennio fascista come nel 2012. Allora c’era M(ussolini) oggi M(onti). Cosa hanno in comune? Semplice: le loro necessità di “carattere nazionale” danneggiarono e rischiano di danneggiare ulteriormente le condizioni del nostro Salento.

Prima vi era la Terra d’Otranto: gloriosa provincia italiana costituita dalle terre leccesi, tarantine e brindisine, capace di produrre ricchezze economiche, culturali e storiche dal valore inestimabile, fonti di sviluppo per tutto il Mezzogiorno.

Poi il Duce pensò bene si smembrare definitivamente questa meravigliosa terra.

Era il 1923 quando venne istituita la Provincia dello Jonio e, nel 1927, la Provincia di Brindisi.

Mussolini eloggiò i Camerati di Lecce, perché avevano dimostrato coi fatti, i quali soli contano, che sapevano astrarre dai particolari interessi della città, quando interessi di più grande portata erano in gioco.

Ora il Salento regione non esiste, ma per decenni istituzioni e politici hanno lavorato nella direzione del Grande Salento; hanno urlato al mondo intero che tre territori così omogenei non sarebbero esistiti senza l’aiuto degli altri: infrastrutture, eventi, operazioni di marketing.

Lecce, Brindisi e Taranto, insomma, rappresentavano (ci insegna la storia) un’unica realtà. E adesso?

E’ all’ordine del giorno, di questi tempi, il tema dell’accorpamento di alcune province: nel Salento sarà Brindisi ad essere accorpata a Taranto, salvaguardando, per ora, Lecce.

Province allo stato attuale del tutto INUTILI! Senza poteri, senza finanziamenti, senza idee.

Noi proponiamo la soluzione: via tutte le province e costituiamo la Regione Salento. Ma qualcuno, ora, dice No al Grande Salento, addirittura qualche miope afferma che il Salento non esiste!

E di cosa avete parlato allora per 10 anni? Che cosa avete raccontato ai cittadini in tutto questo tempo? Credete, cari politicanti, che l’intelligenza e la pazienza dei salentini siano strumenti da utilizzare a vostro piacimento?

Oggi come allora, decisioni romane calate dall’alto pregiudicano il nostro sviluppo. Oggi come allora i nostri rappresentanti al governo chinano il capo all’uomo potente di turno.

Svegliatevi, svegliamoci tutti. Il Salento non merita tutto questo.

Movimento Giovanile Regione Salento

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