Politica

Accorpamento, da Brindisi lettera a Vendola.Gabellone pronto ad accogliere i Comuni in fuga

BRINDISI – La Regione Puglia prenda in mano la situazione e convochi i Presidenti delle Province di Brindisi e Taranto e i Sindaci dei rispettivi capoluoghi. Per venire fuori dal ‘cul de sac’ in cui la discussione sull’accorpamento delle Province è andata a infilarsi, Massimo Ferrarese e Mimmo Consales scrivono a Vendola.

Il 3 ottobre si avvicina ed entro quella data la Regione dovrà tirar fuori un parere da trasferire al Governo centrale.

Per questo è fondamentale che si arrivi quanto prima a dare forma alla volontà del territorio che, però, continua a rimanere un Giano bifronte.  “La maggioranza dei Sindaci dei Comuni del brindisino – scrivono entrambi – ha espresso la volontà di realizzare un’unica Provincia con Taranto”, che però, secondo i requisiti disposti dalla legge sulla spending review, dovrebbe divenire l’unico capoluogo. E allora, apriti cielo.

“Dagli amministratori del nostro territorio – ricordano Ferrarese e Consales – è partita una proposta che consentirebbe alle due comunità di avere altrettanta dignità all’interno della nuova Provincia. In sostanza, si dovrebbe prevedere la presenza di due capoluoghi. Il tutto, senza determinare alcun aggravio di costi, nello spirito della legge di riordino”.

La chiusura netta arrivata dagli ionici rischia però di far naufragare l’intento comune. Ferrarese e Consales lo sanno e lo rimarcano, imputando a ‘inaccettabili logiche di campanile’ le posizioni già rimarcate da Ippazio Stefàno e Gianni Florido, per cui la legge è chiara e il capoluogo spetta alla ‘città dei due mari’.

È per questo motivo che si chiede ora la mediazione di Vendola. Anche perchè l’ipotesi di una ‘provincia a due teste’ non pare sia prevista per legge, preoccupazione sollevata ieri dal Ministro Patroni Griffi di fronte alla proposta di Ferrarese in seno all’incontro con l’Upi.

E anche perchè di mezzo si insinua un’insidia ancora più grossa: la fuga dei Comuni più a nord, verso quella che diventerà la città metropolitana di Bari e la corsa dei Comuni più a sud verso, invece, la Provincia di Lecce.  Torchiarolo, San Donaci, San Pietro Vernotico e Cellino San Marco costituiscono il poker di enti locali che nelle prossime ore, in conferenza stampa, annuncerà ufficialmente l’intenzione di ritrovarsi sotto l’ala di Palazzo dei Celestini e ad accoglierli è già pronto il Presidente Antonio Gabellone, per il quale “queste realtà sono più legate a noi da infrastrutture materiali e immateriali e sarebbero le benvenute, nel rispetto della volontà sovrana dei loro Consigli comunali”.

La terza ipotesi, invece, quella di una ‘macroprovincia a tre’, è zoppa prima ancora di iniziare a camminare. Rilanciata dal Consigliere regionale di Fli Eupreprio Curto che ha invitato Gabellone a non chiudersi nel fortino leccese, è stoppata invece proprio dal destinatario dell’appello.

Non è il tempo, dice in sostanza Gabellone, per riflettere su una macroprovincia. La legge non è chiara, ma quel che è certo è che in Puglia rimangono le Province di Lecce e Foggia e la città metropolitana di Bari. Per il resto, ai Comuni va lasciata libertà di decidere.

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