LECCE – “L”Armafer’ non ha nulla a che vedere con l’utilizzo o il riciclaggio di carri demolendi”. E’ secco il commento dell’imprenditore salentino Rino Morelli alla diffusione della notizia sull’inchiesta relativa al presunto riciclaggio di vagoni da rottamare.
Sarebbero diverse le aziende che si occupano dell’armamentario ferroviario, coinvolte in tutta Italia negli accertamenti condotti da un quindicina di Procure. A Lecce se ne sta occupando il Sostituto procuratore Giuseppe Capoccia che ieri ha disposto la perquisizione dei carri ferroviari di Trenitalia e di altre società.
“L’Armafer ha sempre utilizzato carri di propria proprietà, acquistati da ditte specializzate nella commercializzazione e nella costruzione di carri idonei.- spiega Morelli che sottolinea – tra l’altro una delle nostre ditte fornitrici è proprio la multinazionale ‘Danieli’ di Udine, completamente estranea a qualsiasi tipo di commercializzazione o riciclaggio di carri non conformi all’uso cui vengono destinati.”
Sarebbero 4 le aziende salentine coinvolte nella maxi inchiesta che sta muovendo i primi passi. Ma al momento è tutto da accertare.
Ciò che si vuole appurare è se le società finite sotto la lente d’ingrandimento della Procura abbiano o meno intrapreso realmente la procedura di demolizione dei carri per rimetterli poi nuovamente in circolazione grazie a nuovi libretti rilasciati senza le opportune verifiche. Non è detto, anche fosse vero, che gli imprenditori siano stati consapevoli di acquistare mezzi destinati alla rottamazione.
“Dimostreremo – conclude il Dottor Morelli- di essere completamente estranei ai fatti ipotizzati dagli investigatori.”