BRINDISI – Primo Consiglio comunale a Brindisi in pieno caldo di luglio. Il 19 nell’aula ‘Giulio Caiati’ per iniziare la nuova e prima legislatura firmata Consales.
E tra i primi nodi da sciogliere e quindi tra i primi accordi da trovare c’è quello del Presidente del Consiglio comunale. La poltrona più alta dell’assise, che dovrebbe essere super partes e neutrale, ma la regola è ormai stata smentita negli anni. Il posto è conteso tra il Partito democratico e dai Centristi, cioè dalle forze politiche che fanno capo a Ferrarese Udc e ‘Noi centro’ ed è proprio quest’ultimo che corteggia la presidenza, per assicurare un posto al più suffragato Toni Muccio.
Dal centro qualcuno dice che il Pd ha già avuto troppo: il Sindaco, due assessori, un assessore tecnico scelto da Consales, che ha anche preso in giunta un esponente della sua lista. Insomma secondo i seguaci di Ferrarese la presidenza al Pd non è del tutto scontata. Bisognerà discutere o meglio contrattare e trovare l’accordo. Convocata infatti per il 13 luglio prossimo la riunione di maggioranza, alla presenza dei capigruppo e dei segretari di partito sulla questione. E’ nella stessa casa del Pd che ci sono i primi dissapori, il nome più accreditato a ricoprire l’incarico è quello di Luciano Loiacono, ma a Antonio Monetti la scelta non va giù, pronto a lasciare nuovamente il partito se la scelta non dovesse cadere su di lui. Monetti resterebbe comunque sempre con la maggioranza.
La votazione del Presidente del Consiglio avviene a scrutinio segreto quindi bisognerà avere i numeri certi, e ciascun partito dovrà assicurare i propri, altrimenti son mal di pancia. Al momento infatti la maggioranza di centrosinistra conta 19 consiglieri comunali contro i 13 della minoranza, ma i due esponenti eletti nella lista di Sel e ‘Impegno sociale’, Manfreda e D’Onofrio hanno già dichiarato di stare all’opposizione e cosi i numeri cambiano, 17 contro 15. Se dovessero dare forfait Monetti e lo scontento Renna del Pri, allora ci saranno i primi intoppi. Insomma, il 13 il centrosinistra dovrà trovare un nome condiviso e che riesca a raggiungere almeno la metà più uno dell’assise.
di Lucia Portolano