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Bozza Dpcm, anche Pasqua è “blindata”. Ma in zona gialla riaprono cinema e teatri

ROMA – Dal 27 marzo potranno svolgersi spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi, anche all’aperto. È la grande novità, riservata però solo alla “zona gialla”, contenuta nella bozza del prossimo Dpcm, il primo firmato Mario Draghi.

Riaperture sì, ma con regole ferree: posti a sedere preassegnati e distanziati e a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro, sia per il personale, sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi. L’altra condizione è che “siano approvati nuovi protocolli o linee guida idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento, che indichino anche il numero massimo di spettatori per spettacoli all’aperto e in luoghi chiusi, per ogni singola sala”. Sempre dal 27 marzo i musei saranno aperti anche il sabato e il giorni festivi «a condizione che l’ingresso sia prenotato online o telefonicamente con almeno un giorno di anticipo». Il tutto sempre in zona gialla.

Si legge questo nella bozza del decreto in vigore dal 6 marzo prossimo fino al 6 aprile.

Un timido segnale di ripresa, a fronte di tutte le altre restrizioni che saranno invece confermate e in zona rossa inasprite, “blindando” ovunque – come avvenuto per il periodo di Natale – anche le prossime festività pasquali.

I ristoranti la sera resteranno chiusi ovunque, come chiusi saranno i parrucchieri e i barbieri nelle zone rosse. Resta il coprifuoco dalle 22 alle 5 e si conferma il divieto di oltrepassare i confini regionali fino al 27 marzo, salvo spostamenti per «comprovate esigenze lavorative», necessità o salute.

Nelle zone rosse non sarà possibile andare a trovare amici e parenti, come invece è permesso a due persone, per una sola volta al giorno, nelle aree di rischio gialle e arancioni.

In tutta Italia è comunque «fortemente raccomandato di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati».

Nelle zone gialle conferme per bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie che possono sempre aprire dalle 5 alle 18. Si può stare al tavolo in quattro persone al massimo, a meno che non si tratti di conviventi. Dopo le 18 è vietato consumare cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico. Fino alle 18, o fino alle 22 per i soli locali con cucina, è consentito l’asporto. La consegna a domicilio è sempre consentita.

Nelle zone arancioni e rosse la ristorazione è invece sospesa, tranne l’asporto fino alle 22 (per i soli locali con cucina). I ristoranti degli hotel sono aperti per i soli clienti.

I negozi rimangono aperti in tutte le fasce, anche se in zona rossa devono essere chiusi i negozi di abbigliamento, di calzature e le gioiellerie.

Nelle giornate festive e prefestive in tutta Italia, chiusi centri e parchi commerciali, ad eccezione di farmacie, parafarmacia e attività di vendita di generi alimentari al loro interno.

Rimangono chiuse le palestre, le piscine e gli impianti da sci. È invece «consentito svolgere attività motoria all’aperto, anche presso aree attrezzate e parchi pubblici, ove accessibili» in zona gialla e arancione. In quella rossa solo «in prossimità della propria abitazione»

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