PUGLIA – Ha esordito, in realtà senza una grande promozione da parte di Netflix, la serie di produzione italiana “Briganti“, girata prevalentemente nel territorio pugliese e salentino. La produzione è stata realizzata da Fabula e scritta dal collettivo di sceneggiatori Grams, conosciuti dal grande pubblico per aver scritto le tre stagioni della serie sul caso mediatico delle minorenni squillo romane “Baby“.
L’investimento della piattaforma streaming nel territorio pugliese è stata annunciata per la prima volta nel 2021, con le riprese dei sei episodi che la compongono che sono state effettuate nel 2022 tra Lecce, Melpignano, Altamura e Nardò. La serie, un western-crime che cerca di indagare sul fenomeno del brigantaggio italiano ottocentesco, si basa completamente sulla mistificazione di queste figure realmente esistite, modificandone i valori ed ergendoli ad eroi popolari che credono fermamente nell’indipendenza del Meridione. Da menzionare l’attenzione che la serie cerca di dare alle figure femminili presenti, ponendole fin da subito come protagoniste assolute di quest’avventura di ribellione.
Come detto in apertura, Netflix non ha investito particolarmente sul promuovere questa nuova avventura italiana, limitandosi a pubblicizzarla sui social. Questo silenzio potrebbe essere interpretato come una sentenza che non fa ben sperare per una seconda stagione di “Briganti”, che potrebbe incentivare il fenomeno del cineturismo legato al territorio.
Fatto sta che, nonostante l’eco mediatica non sia stata delle migliori, comunque la serie nelle ultime 72 ore è riuscita a conquistare il secondo posto sul podio delle serie maggiormente viste su Netflix, dimostrando che comunque il pubblico è curioso di quest’esperimento in salsa storica made in Salento.
DAVIDE PAGLIARO