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Manifattura, i lavoratori ex Bat: “Cambio di destinazione? Il sindaco ci convochi”

LECCE- Lì dentro ci hanno lavorato per anni e hanno subito sulla propria pelle quella riconversione fuffa – e secondo loro truffa – che ha segnato le sorti loro e di un pezzo della città. Dopo i nostri servizi sullo stato di degrado in cui versa la manifattura di viale della Repubblica, i lavoratori ex Bat vogliono dire la loro. E vogliono, soprattutto, incontrare il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, per capirne di più sul destino dell’ex fabbrica del tabacco e il cambio di destinazione d’uso annunciato dall’assessore all’Urbanistica Rita Miglietta, nell’ambito di un programma di riqualificazione del quartiere.

Da una visura che abbiamo fatto nelle scorse ore, il grande immobile risulta ancora di proprietà della In.Ser. Salento srl, con sede ad Avezzano, in provincia dell’Aquila, la società che ha rilevato sette fabbricati in cui è divisa la ex manifattura, che conta due grandi opifici con rendite catastali altissime, due garage, un deposito e due abitazioni. L’impianto fotovoltaico installato sui tetti, di proprietà della stessa In.Ser., garantisce comunque un’entrata alla società da quell’immobile, che per il resto continua a scivolare nell’incuria. I terreni retrostanti, di 15mila mq, invece, sono ancora di proprietà della British American Tobacco, che nel 2010 ha tagliato i ponti con Lecce, nonostante i bilanci in attivo, e trasferito la produzione altrove.

Per l’assessore Miglietta, per tirare fuori quel sito dalle sabbie mobili in cui sta precipitando è necessario innanzitutto ripensarne consistenza e destinazione d’uso, al momento industriale, questo anche per attrarre eventuali investitori.

“Proprio quando pensavamo di essere stati dimenticati da tutti si è riacceso un faro su quella riconversione che da nove anni ha lasciato in uno stato di abbandono non solo quel bene materiale, ma anche quello umano che noi rappresentiamo”, hanno commentato i lavoratori dopo i nostri servizi. E aggiungono: “Quello che temiamo a questo punto è di ricevere dopo l’abbandono la beffa, che ci si sia dimenticati, o che qualcuno furbamente si stia impegnando a farlo, che dietro alla vertenza Bat c’è una denuncia sottoscritta da 80 lavoratori, con indagini in corso da parte della magistratura. Dunque, prima che qualcuno parli di cambio di destinazione d’uso dello stabile, sarebbe opportuno accertare importanti responsabilità che passano anche da quell’ immobile e cercare una soluzione finora sempre rimandata e mai trovata per la ricollocazione di lavoratori che in quell’edificio impiegavano giornalmente la loro opera per il sostentamento di sé stessi e delle loro famiglie”.

T.C.

 

 

T.C.

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