Attualità

Ex Bat: così la manifattura sprofonda nell’abbandono

LECCE- La Bat, British American Tabacco, ha lasciato Lecce nel 2010, “regalando” alla città quella che si è rivelata essere una “sola”, cioè un piano di riconversione industriale nato già abortito, passando la palla a tre società, Ip Korus, Hds e Iacobucci, che di fatto nel Salento non hanno mai avviato le attività lavorative. E oltre al danno c’è stata anche la beffa: operai tenuti a seguire corsi di formazione fasulli, per poi essere scaricati alla scadenza degli ammortizzatori sociali. Non resta niente. Più niente. Se non l’incuria in cui versa questo immenso immobile in viale della Repubblica.

Qualcuno usa la palazzina laterale per trascorrere la notte e ripararsi dal freddo. Per il resto i cancelli sono arrugginiti e sbarrati ma questo non impedisce che i giardinetti si siano trasformati in discarica. Citofoni divelti, alberi caduti, recinzione che cade a pezzi: tutto in bella mostra lungo una via trafficatissima, accanto ad un asilo, dinanzi ad una fermata degli autobus e di fronte alle Case Magno, le palazzine popolari in cui abitano decine di famiglie, alle quali dover quantomeno assicurare il decoro e l’igiene.

Dall’alto si rende meglio l’idea delle dimensioni dell’ex fabbrica del tabacco: da avamposto di un lavoro garantito a problema. Poco più in là, la ex manifattura di via Birago resta un monito.

Per Telerama, che ha sempre seguito la vertenza ex Bat, quella della messa in sicurezza e rilancio del sito è una battaglia. Certo, le dimensioni della struttura non agevolano una soluzione. Già durante i tavoli convocati a Roma fino al 2016, il Ministero dello Sviluppo Economico, con l’allora sottosegretaria – oggi ministro dell’Agricultura – Teresa Bellanova, aveva fatto sapere che “resta molto complessa la individuazione di investitori interessati agli immobili ex Bat. Le poche manifestazioni di interesse fin qui verificate non sono comunque tali da consentire una previsione di soluzione a breve”. Poi non se ne è saputo più niente. Ma Lecce ci convive con questo immobile, che presenta anche una distesa di pannelli fotovoltaici che lo rendono appetibile: adesso però è diventato un buco nero che segna le sorti di un intero quartiere.

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