Attualità

A Brindisi preoccupano le crisi occupazionali. All’orizzonte anche quella della Santa Teresa

BRINDISI – Brindisi sta vivendo una fase molto difficile dettata dall’avvio di situazioni di emergenza occupazionale che provengono da eventi differenti tra loro.

Nel comparto aeronautico, ad esempio, la crisi è a livello mondiale e si riverbera anche sulle aziende dell’indotto che hanno sede in Puglia e quindi anche nel Brindisino.

Nel comparto metalmeccanico, invece, si sconta l’attuazione dei processi di decarbonizzazione che hanno fatto ridurre da tempo il carico di manutenzioni, con il conseguente ritorno negativo in termini occupazionali. E non va meglio al comparto chimico ed a quello farmaceutico.

A tutto questo è necessario aggiungere la crisi delle società partecipate degli enti pubblici. Il Comune capoluogo deve fronteggiare il peso della Brindisi Multiservizi, mentre la Provincia ha in carico oltre cento dipendenti nella società partecipata Santa Teresa. Il piano industriale presenta da anni un esubero accertato di almeno 34 unità, ma fino ad oggi si è riusciti ad evitare il peggio usufruendo della cassa integrazione disponibile per fronteggiare l’emergenza-covid.

Non è dato sapere, però, cosa potrà accadere a lunga scadenza, visto che non ci sono garanzie sulla disponibilità di risorse per eseguire lavori sul patrimonio immobiliare dell’ente. A ciò va aggiunto che la particolare forma giuridica della Santa Teresa non consente più di tanto il ricorso al mercato esterno e quindi la soluzione va individuata proprio all’interno della Provincia. L’auspicio, più volte formulato dalle organizzazioni sindacali, è che questa partecipata non diventi l’ennesima punta di crisi occupazionale di questo territorio.

Mimmo Consales

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