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Green pass al lavoro: in fila agli ingressi. Molti vaccinati dell’ultim’ora. I dissidenti non si presentano

LECCE – Tra Lecce e provincia, nessun particolar disordine riscontrato, ma file agli ingressi. Mentre i dissidenti hanno preferito non presentarsi e risultare, dunque, assenti. È il bilancio della primissima ora nel giorno in cui scatta l’obbligo di green pass sui luoghi di lavoro, nel pubblico e nel privato.

I “no pass” assenti si registrano in qualche azienda del tac -tessile, abbigliamento, calzaturiero- del sud Salento. Alcuni disagi nel trasporto su gomma delle FSE. Alcune corse sono state soppresse perché gli autisti non avevano il green pass e non è stato possibile sostituirli.

Un po’ di confusione all’ingresso dello stabilimento Fiat nella zona industriale di Lecce/Surbo, ma solo, a quanto ci riferisce CGIL, per le operazioni di controllo dei certificati verdi e/o degli esiti del tampone.

“C’è il problema dei tanti che hanno fatto il vaccino pochi giorni fa e che, quindi, non hanno ancora il green pass” (che si ottiene dal dodicesimo giorno dalla somministrazione, ndr) fa sapere Paolo Taurino, di FP CGIL e che parla anche per il settore dell’igiene ambientale. “Su 300 iscritti -dice- circa dieci hanno preventivamente avvisato che non avrebbero fatto il vaccino”.

Farmacie prese d’assalto, in presenza e sulle app, per effettuare il tampone, quello nasale antigenico, il cui certificato, ai fini del green pass, è valido 48 ore.

Discorso a parte a Taranto, ai cancelli dell’ex Ilva: lunghissime code all’alba per il controllo dei certificati ai due tornelli degli altrettanti varchi d’ingresso. Uno per i possessori di green pass e l’altro per chi ha il certificato temporaneo. Decisione contestati dai sindacati, che chiedono più di due accessi.

Problemi sono stati riscontrati per i lavoratori delle ditte terze poiché, per un errore di comunicazione, il badge era stato disabilitato.

Ricordiamo che Acciaierie d’Italia sta pagando il tampone ogni 48 ore per i lavoratori non vaccinati. “Nell’ex Ilva, su 8.200 persone di organico diretto, 1.600 risultano ancora sprovviste di Green Pass” ha detto nelle scorse ore la Uilm.

A Brindisi, tutto perfettamente in ordine ai varchi del porto, nulla a che vedere con quanto accaduto a Trieste e genova. Qui neanche l’ombra del temuto blocco. Lo conferma l’Autorità portuale, che non ha registrato alcun disordine.

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