PUGLIA – La Puglia è tra le prime nel Mezzogiorno, per l’esattezza seconda, per sostenibilità economica, sociale e ambientale. Ma è solo quattordicesima a livello nazionale. Più ampi sono i gap per Basilicata e Molise.
È quanto emerge dal Rapporto Cerved Italia Sostenibile, prodotto per il 34esimo evento Industria Felix, con focus su Basilica, Molise e Puglia.
Lecce si pone ai vertici nazionali per sostenibilità ambientale e Bari è prima nella classifica generale tra le province del Sud Est, ma al 45° posto nazionale.
La finanza Esg – ossia gli investimenti che tengono in considerazione aspetti di natura ambientale, sociale e di governance – stando al rapporto, sta già veicolando in tutto il Paese grandi masse di fondi verso progetti sostenibili. Puglia, Basilicata e Molise con una struttura produttiva fatta di piccole imprese, fuori dai radar di questi investitori, rischiano però di rimanere ai margini. Tradotto: senza incentivi a sostegno delle pmi, perché anche loro possano accedere a questi fondi e finanziare la ripresa, non si va da nessuna parte
Di fatto in Italia solo poche centinaia di imprese hanno la capacità di intercettare questi flussi e la massa di piccole e medie realtà imprenditoriali rischia di restare alla finestra.
I risultati elaborati in occasione di Industria Felix, per la Puglia, la Basilicata e il Molise indicano che la Puglia è la seconda regione più sostenibile del Mezzogiorno (ma 14° in Italia), mentre Basilicata (17°) e Molise (18°) sono nelle ultime posizioni della classifica nazionale.
Nonostante queste tre regioni esaminate soffrano per i bassi indici di sostenibilità economica e sociale, il Rapporto segnala comunque alcune eccellenze nella sostenibilità ambientale. Come Lecce (4° in tutta Italia), Brindisi (17°) e Bari (28°), che sono anche le prime province secondo l’indice di sostenibilità generale elaborato da Cerved: Bari 45°, Lecce 62° e Brindisi 68°. Taranto invece è al 91esimo posto.
E.Fio
