Sanità

Mense ospedaliere, in ballo 600 milioni e pasti congelati. Sindacati in rivolta

BARI – In ballo ci sono 600 milioni di euro totali. E, soprattutto, 1100 lavoratori. Il nuovo bando di gara per l’affidamento dell’appalto delle mense ospedaliere scatena la guerra non solo sindacale ma anche politica.

Il bando, di cui vi abbiamo riferito nel febbraio scorso, mise in evidenza una situazione quantomeno complessa: nella Asl di Lecce una sola cucina è dichiarata agibile, quella dell’ospedale di Gallipoli. Le altre 5 sono ritenute non agibili e sono quelle del Vito Fazzi, dell’ospedale di Copertino, di Galatina, Casarano e Scorrano. In tutta la regione su 45 centri cottura, solo 7 hanno l’agibilità. Dunque, occorre ristrutturarle e per farlo la Regione metterà a disposizione  280 milioni di euro.

Oltre a questo, il bando da 320 milioni di euro prevede un unico appalto per tutta la Regione. Il metodo di cottura previsto è il fresco caldo, si cucina in un centro e si trasporta il cibo negli ospedali dove verrà scaldato e servito. Che fare delle altre cucine, però? Resteranno attive perché si prepareranno i pasti per i dipendenti delle Asl. Ed è per questo motivo – assicura la Regione – che non saranno persi posti di lavoro ma, anzi, bisognerà reclutare altro personale.

Ma i sindacati sono scettici: i dubbi sollevati sono relativi ai tempi per la ristrutturazione totale delle cucine, al Fazzi ad esempio bisognerà spostarle dove ora è ospitato il Pronto Soccorso che a sua volta si sposterà nel nuovo ospedale. Ma ci vorrà del tempo. La seconda preoccupazione è per i lavoratori, una volta assorbiti dall’azienda vincitrice non ci sono garanzie, circa il mantenimento delle attuali condizioni contrattuali e nulla si sa su eventuali spostamenti. La terza obiezione è sulla qualità del cibo che non sarà più cucinato al momento, ma appunto sarà preparato in anticipo.

Per la Regione bisogna adeguarsi al resto d’Italia. Ma i sindacati non ci stanno: i confederali si dicono preoccupati ma attendono ulteriori sviluppi, l’Ugl ha già annunciato battaglia legale chiedendo, inoltre, l’audizione di Ruscitti in Commissione, mentre l’Usb annunciando la mobilitazione chiede l’intervento di Emiliano. Bocciatura su tuta la linea anche da parte della politica, Borraccino (Sinistra Italiana), Perrini (Direzione Italia), Galante (Movimento 5 Stelle) e De Leonardis (Area Popolare), si sono detti contrari all’impostazione.

Il bando di gara sarà pubblicato con ogni probabilità il 30 aprile. Ad oggi alla manifestazione di interesse hanno risposto sette Associazioni temporanee d’impresa.

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