Cronaca

Arriva la fine del mondo? Tutti in Valle d’Itria

Il 21 dicembre si avvicina e chi crede che nella profezia Maya si nasconda la fine del mondo non dorme sonni tranquilli. Catastrofi, maremoti, sconvolgimenti atmosferici. Inversione dei poli terrestri e tempeste solari,  potrebbero ben presto decretare la fine dell’umanità.

Eppure , secondo una interpretazione della profezia dei Maya teorizzata dai seguaci del Maestro indiano Babaji, c’ è un lembo di terra in Italia  sul quale sentirsi tranquilli e questo lembo è proprio a due passi da noi, circoscritto tra i Comuni di Cisternino, Ceglie Messapica, Ostuni e Martina Franca: la Valle d’Itria insomma, al confine tra Brindisi e Taranto, tra trulli e vallate d’ulivi secolari.

E la voce sembra essersi sparsa se lo stesso  Sindaco di Cisternino, Donato Baccàro, conferma l’impennata di prenotazioni in zona proprio nel periodo prenatalizio.

Proprio a Cisternino, infatti, nel 1979 si è insediata una comunità di devoti di Babaji, un Maestro spirituale indiano. I seguaci, molti dei quali si sono stabiliti permanentemente in Puglia con le loro famiglie, hanno realizzato un ‘ashram’, un santuario tra i trulli.

Tra i più convinti sostenitori della teoria secondo cui la Valle d’Itria è un luogo di salvezza ci sono anche il regista statunitense Gregory Snegoff e la moglie Fiorella Capuano, Avvocato romano che ad un certo punto della vita ha abbandonato la sua professione e ha scelto di vivere in un trullo a Ceglie Messapica, fondando il ‘Giardino di pace del nuovo tempo’ d’Europa, un luogo “di sperimentazione spirituale, dove l’energia positiva si espande dalla natura e si libera attraverso il suono affascinante delle campane tibetane”.

Anche loro sostengono che Ceglie si salverà dallo sconvolgimento. Un rifugio a quel cambiamento che la coppia di studiosi considera reale: un passaggio di fase, sicuramente, il termine di un ciclo. In quale forma questo avverrà , nessuno può saperlo.

Cisternino diventerà un’isola, avrebbe detto il Maestro indiano Babaji parlando degli scenari successivi alla fine del mondo, in una  previsione non  scritta, ma tramandata oralmente, per un singolare intreccio di energie, forze elettromagnetiche, banchi di rocce  sottostanti la crosta terrestre per cui l’intera zona sarà risparmiata dall’imminente cataclisma. Fortunato, quindi, chi in questo lembo di terra ci vive, fortunati anche noi, che possiamo, nel giro di un’ora, raggiungerlo in auto al momento opportuno.

 

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