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Rettorato, contestazioni No Tap e tensioni. Sospeso il workshop sull’energia

LECCE – Alle porte del Rettorato dell’Università del Salento la tensione nel pomeriggio è altissima. Dentro un workshop sull’energia con rappresentanti ministeriali e aziende come Tap, Eni, Rina e Proger, rimandato dopo circa un’ora a data da destinarsi perché tutt’altro che ben accetto. Fuori la contenstazione e le cariche degli agenti di polizia che già all’ora di pranzo avevano presidiato i tre varchi d’accesso alla sede universitaria, in Piazza Tancredi.

Loro, decine di attivisti e studenti, megafoni e striscioni in mano, non si sono arresi: mentre all’interno l’ex Rettore Laforgia invitava al rispetto del dialogo, fuori sono partiti spintoni e manganellate, poco dopo anche il lancio di uova.

Gli studenti si sono detti delusi dalla militarizzazione di un luogo che dovrebbe rappresentare la libertà di pensiero e d’espressione: “siamo stati perquisiti all’ingresso -raccontano- l’Università, nonostante i nostri appelli, non ha mai preso posizione. Oggi ci taglia addirittura fuori“.

La perquisizione non ha impedito agli studenti di “arrangiarsi” per manifestare il proprio dissenso nel corso dell’incontro: un foglio di carta e una penna e nel silenzio braccia in alto con un’unica frase: “No Tap”.

Al margine del workshop, interrotto perché troppo “partecipato” e tutt’altro che accondiscendente, non sono mancati momenti di confronto acceso tra i partecipanti e il deputato Pd Federico Massa, a cui era affidata l’introduzione ai lavori, e l’ex rettore Domenico Laforgia che fino alla fine ha tentato di “salvare” l’incontro soprattutto quando gli animi si sono infuocati mentre a prendere la parola era il senatore Salvatore Margiotta. A partecipare sono stati anche Gianluca Maggiore del Comitato No Tap e Alfredo Fasiello dell’Associazione “Terra Mia”. Anche per loro “la democrazia non è più di casa” dicono.

A dirsi rammaricato è stato Michele Elia, Country Manager di Tap: “volemamo farne sapere di più, informare -ha detto- evidentemente per il dialogo non c’è spazio. Questo dispiace“.

La protesta intorno alle 18.00 si sposta su Viale Gallipoli, ancora una volta si opta per il blocco del traffico. “Voi ci togliete la nostra terra? Noi ci prendiamo le strade” ribadiscono. Proteste lampo, non più di 20 minuti, poi ci si sposta altrove. Una lezione di libertà che proseguirà anche nei prossimi giorni.

Dalla Questura intanto fanno sapere che l’attività investigativa, supportata dalle immagini della Polizia Scientifica, consentirà di individuare gli autori dei comportamenti illegali.

E.Fio

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