LECCE – La strategia è quella anticipata giorni fa: manifestazioni lampo, con effetto sorpresa, “Vogliono toglierci la libertà? Noi ci riprendiamo le strade” avevano detto. E così decine di manifestanti No Tap hanno sfidato la pioggia battente già a partire dalle 9.00 attraversando il centro storico leccese: piazza Sant’Oronzo, via Trinchese, Via XXV Luglio fino alle porte delle Prefettura.
Ed è stato proprio davanti a Palazzo dei Celestini che il corteo, non autorizzato, ha vissuto momenti di tensione: gli agenti di Polizia sono usciti dal portone della Prefettura e, in assetto antisommossa, hanno spinto i manifestanti intenti a inibire il traffico, disposti di traverso lungo la strada. Il rumore degli scudi e quello della pioggia hanno fatto il resto: momenti concitati rientrati però a stretto giro.
Il blocco del traffico è durato una manciata di minuti, il tempo di distribuire ai conducenti dei mezzi incolonnati qualche volantino per raccontare la storia di un paese militarizzato, quello di Melendugno, in uno scenario da dopoguerra fuori dal tempo.
Da lunedì un’ordinanza a firma del Prefetto Claudio Palomba ha disposto limiti di accesso e blocchi della circolazione anche alla vicina marina di San Foca: da allora per residenti e attivisti non c’è tregua. L’intero territorio -lo dice l’ordinanza- è nella disponibilità delle forze dell’ordine fino a quando la zona cuscinetto, atta a agarantire che i lavori di realizzazione del
Martedì sera la prima “provocazione”: gli attivisti hanno marciato pacificamente nella zona interdetta: pochi metri, un percorso simbolico per ribadire la volontà di opporsi all’opera in ogni modo.”Contro il Tap blocchiamo tutto” si legge anche oggi sugli striscioni e la battaglia è solo agli inizi.
