BRINDISI- Più che una guerra di mala, a tenere in ostaggio la città di Brindisi nelle ultime settimane sono state “bande di ragazzacci”. Li definisce così il comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Giuseppe De Magistris, a chiusura del secondo blitz che ha portato agli arresti di ulteriori cinque uomini.
È la prosecuzione dell’operazione ad “Alto impatto”, che tra il pomeriggio e la serata di venerdì ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare a carico di Diego Pupino, 21 anni; Angelo Ferrari, 50enne; Claudio Rillo, 22enne, e Michael Maggi, 23enne, quest’ultimo sottrattosi lunedì scorso all’esecuzione di un decreto di fermo emesso dal pm Simona Rizzo. Rillo e Maggi sono stati rintracciati in un appartamento del centro storico di Brindisi. Ad ospitarli Alessio Giglio, 24enne, arrestato per favoreggiamento.
Importante la disponibilità di armi. Sono stati sequestrati anche denaro contante e un revolver con 11 proiettili. “Si è chiuso il cerchio”, ha ribadito il colonnello. Da martedì sono rinchiusi in carcere anche Antonio Borromeo e Antonio Lagatta, ritenuti a capo delle fazioni rivali. Sette in tutto, dunque, le persone in manette.
A dare il via alle indagini, che hanno consentito di ricomporre il puzzle della microcriminalità cittadina, sono state le raffiche di kalashnikov e pistola esplose al quartiere Sant’Elia, tra il 12 e 13 settembre. Poi, il 4 novembre, due auto incendiate e i colpi di pistola contro un garage di piazza Spadini. E un intero mese di ferimenti a carico di 4 brindisini: Stefano Borromeo, Christian Ferri, Damiano Truppi, Loriano Marrazza.
La città ha assistito al far west. “Ma non c’è omertà”, ha precisato De Magistris, chiedendo comunque più collaborazione.
