Cronaca

Una lettera di scuse ai genitori di Melissa? Il legale dei Bassi: “Vantaggiato si dedichi ai cruciverba”

MESAGNE – “Una lettera per chiedere perdono? Eviti di scriverla, piuttosto si dedichi ai cruciverba.” L’avvocato della famiglia Bassi, Fernando Orisni accoglie, con queste parole, l’intenzione di Giovanni Vantaggiato di scrivere un biglietto di scuse ai genitori di Melissa. “Si risparmi questa fatica” prosegue il legale di Massimo e Rita Bassi “e si dedichi invece ad altre attività”. Per il 68enne Copertinese, reo confesso dell’attentato del 19 maggio all’istituto Morvillo Falcone di Brindisi, il gip del tribunale di Lecce, Ines Casciaro, ha convalidato l’arresto con la pesantissima accusa di strage in concorso con finalità di terrorismo. E proprio quest’aggravante potrebbe essere oggetto di ricorso al tribunale del Riesame da parte del suo difensore, l’avv. Franco Orlando. La decisione, tuttavia, sarà confermata solo dopo la lettura dell’ordinanza di custodia cautelare.

La contestazione dell’aggravante di finalità di terrorismo fa sì che la competenza dell’inchiesta resti alla direzione distrettuale antimafia di Lecce. Se il gip non avesse confermato quel tipo di aggravante l’indagine sarebbe tornata alla Procura di Brindisi.
E intanto le indagini proseguono. Si continua a indagare sia sul movente sia su eventuali complici. Vantaggiato sarebbe stato intercettato mentre comunicava alla moglie di nascondere “quei documenti” e in questo senso sono immediatamente scattate altre perquisizioni. Uno dei filoni sui quali si stanno concentrando gli accertamenti è l’attività dell’imprenditore. Nelle ultime ore sarebbero stati acquisiti alcuni documenti, fra essi anche carte relative ad operazioni doganali nel settore del commercio dei carburanti. Gli inquirenti puntano a verificare possibili collegamenti fra le truffe che l’uomo dice di aver subito ed il folle gesto che portò alla morte della studentessa di Mesagne e al ferimento di altre 5 ragazze. Come lo stesso ha ribadito nel corso dell’interrogatorio: “Il mio è stato un gesto dimostrativo. Ce l’avevo con tutto e tutti. Soprattutto con chi fa le leggi, che non tutela le vittime di truffe e soprusi, come me.”  Per gli inquirenti, tuttavia, il movente va chiarito, così come deve essere fatta luce su possibili mandanti dell’attentato.

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