GALATONE- I Carabinieri del Noe di Lecce, diretti dal tenente colonnello Nicola Candido e coadiuvati dai carabinieri della locale stazione, a Galatone, in località “Toffo”, hanno sottoposto a sequestro preventivo d’urgenza un manufatto in cemento armato, costituito da travi di fondazione e pilastri, esteso su di un’area di duecento metri quadrati, realizzato in totale difformità rispetto al titolo edilizio rilasciato. Il legale rappresentante della società proprietaria dell’area è stato denunciato a piede libero per abusivismo edilizio. Si tratta del figlio 26enne del consigliere provinciale Giovanni Tundo, che ribatte: “Se fossi stato presente io, non ci sarebbe stato alcun sequestro”.
Tre le contestazioni: la particella catastale risulta inferiore, per estensione, al lotto minimo consentito per edificare, in quanto Aqp, stando alle verifiche effettuate anche con l’Ufficio tecnico, ha espropriato una parte dell’area, facendo perdere un requisito essenziale. Poi, il progetto è stato traslato da un punto ad un altro dello stesso terreno e le dimensioni di sagoma sarebbero maggiori rispetto a quelle autorizzate.
«Da quello che so io – dice Tundo – nel 2014 si è avuto un regolare permesso di costruire una casa colonica e i lavori sono iniziati a cavallo del 2015. L’esproprio di Aqp è sopraggiunto dopo, nel 2016. Inoltre, lo spostamento dell’area di sedime è frutto di un accordo tra mio figlio e Aqp, per non fare gravare i costi sull’Acquedotto, visto che la parte su cui originariamente doveva essere costruita la casa era la stessa che doveva essere espropriata».
L’indagine è stata avviata dopo un ulteriore sequestro, effettuato a fine marzo, quando proprio su quell’area incamerata da Aqp per far passare una condotta sono stati scoperti mille metri quadrati di rifiuti speciali pericolosi, stoccati sul terreno.
