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“Siamo nel 2016 e si manifesta”: corteo infuocato di studenti scende in strada

LECCE- “Siamo nel 2016 e per fortuna si manifesta ancora” . A questo grido scendono in strada gli studenti leccesi e lo fanno con un corteo organizzato. Altoparlanti e striscioni alla mano marciano partendo dalla stazione e percorrendo il Viale dell’Università.

Tanti i temi scottanti dalla politica, alla buona scuola, alla libertà di pensiero perché “il manifestante non è altro che pensiero critico che diventa concreto e spaventa -scrivono nel manifesto che fanno circolare tra la gente- ma è diritto sacrosanto di ogni studente, operaio o uomo oppresso, il dire, cantare o urlare all’aria aperta il proprio disagio, la propria denuncia”.

Sono i cosiddetti “giovani di buone speranze”, che però raccontano di non essersi lasciati ammaliare dalla dominante cultura super-digitale, così come la definiscono loro stessi. Loro preferiscono essere fuori moda e “la rivolta non si fa su Twitter” concludono: sono i figli ribelli dell’era social che non dimenticano però la tradizione.

E così il loro ’68 lo adattano al ventunesimo secolo: video e dirette con il cellulare per coinvolgere il web, ma salti e cori in strada perché ormai il cambiamento deve poter viaggiare su tutte le dimensioni, reali o digitali che siano.

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