Cronaca

“Terrorismo contro gli ulivi”, arriva la petizione rivolta all’Onu

LECCE- Non hanno mai smesso di chiamarla “frode”, sin dall’inizio, la moria degli ulivi. Una “speculazione” mirata a decimare i patriarchi verdi del Salento. Lo hanno ripetuto sempre, con convinzione. E ora vogliono farlo sapere al mondo con la petizione rivolta all’Onu e all’Ue. Gli attivisti del Forum Ambiente e Salute l’hanno inaugurata da qualche giorno su “Change.org”, la più grande piattaforma di raccolta firme (https://www.change.org/p/unione-europea-governo-italiano-regione-puglia-organizzazione-nazioni-unite-onu-commissari-europei-alla-salute-e-all-agricoltura-ministero-all-ambiente-ministero-alla-salute-ministero-ai-ben-fermino-la-frode-biocida-che-si-sta-costruendo-in-puglia-in?just_created=true).

In contemporanea, tirano le orecchie al presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, dopo la lettera da lui inviata il 3 dicembre al premier Matteo Renzi, missiva da cui “si evince un approccio completamente di tipo istituzionale, che, preso atto delle decisioni dell’UE e del governo (in parte concordate e discusse con la Regione), è preoccupato per le  difficoltà nell’esecuzione di queste sul territorio. Sarebbe stato importante leggere – dicono – anche la  sua  preoccupazione per il grave impatto di queste misure sul territorio  -Ambiente e salute- . Invece, l’emergenza, il commissario, la deroga, gli scenari catastrofici sono le prevalenti note della sua lettera”.

Il riferimento è a quanto emerso nel convegno internazionale svoltosi a Gallipoli, in particolare “al contributo del dott. Stancarelli dell’EFSA, agenzia di riferimento dell’UE per la vicenda Xylella, Secondo lui, l’eradicazione degli alberi, dove avvenuta soprattutto in California, non ha sortito effetti positivi per contenere il contagio. Il prof. Purcell, il più illustre degli esperti mondiali sul tema, non ha escluso che Xylella sia endemica nel Mediterraneo, il che imporrebbe un  radicale cambiamento di approccio strategico al problema, o quanto meno la prudenza nell’adottare e imporre misure irreversibili”.

La preoccupazione e le titubanze non sono mai state taciute, compresa quella sulla figura del commissario con pieni poteri in deroga alla normativa vigente, esigenza invocata più volte dalle associazioni di categoria, compatte, ma che dagli ambientalisti e da una parte del mondo agricolo viene vista come il cavallo di Troia per sdoganare ancora di più tagli di alberi e uso di pesticidi.

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