È arrivata ieri la conferma che nel processo di vendita dei siti di Basell a livello europeo, purtroppo ci sarebbe il mancato interesse dei compratori per il sito di Brindisi .
A farlo sapere è Antonio Frattini, segretario regionale Filctem Cgil . “Abbiamo chiesto l’immediata convocazione alla Regione Puglia del tavolo di monitoraggio delle crisi aziendali, presieduto da Leo Caroli – ha commentato in queste ore Frattini.
LyondellBasell ha annunciato, infatti, le trattative avanzate avviate con il gruppo finanziario tedesco Aequita per la cessione di quattro siti europei di olefine e poliolefine. Si tratta dei poli industriali di Berre in Francia, Münchsmünster in Germania, Carrington nel Regno Unito e Tarragona in Spagna. Non sarebbero inclusi, invece, gli stabilimenti italiani tra cui quello di Brindisi, che già a fine 2023 aveva dovuto registrare la chiusura di uno dei due impianti (il P9t), palesando per lungo tempo l’apprensione dei lavoratori per le sorti dell’altro, il P2t.
Per la Cgil serve una convocazione della società in sede istituzionale per capire gli intendimenti aziendali per il futuro dell’impianto dei lavoratori diretti e dell’indotto Basell – conclude Frattini – Come denunciato più volte a livello ministeriale, si va verso la dismissione del petrolchimico di Brindisi e della intera filiera della chimica di base a Brindisi e in Italia”.
Ovviamente al centro della vertenza ci sono i livelli occupazionali da salvaguardare.
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