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Revisione politica di coesione, Fitto: “Non riguarda il riarmo”

BRUXELLES – Futuro della competitività dell’Unione europea e revisione della politica di coesione. Sono i temi chiave – tra i tanti in programma – che sono stati segnati in rosso questa mattina a Bruxelles, dove è iniziata la due giorni di Plenaria del Comitato europeo delle Regioni.
Ma è soprattutto il tema della revisione della politica di coesione ad aver suscitato, nelle ultime ore, reazioni contrastanti e che verrà discusso domani alla presenza del vicepresidente esecutivo della Commissione europea Raffaele Fitto.
Nel dettaglio, la revisione prevede una rimodulazione volontaria dei fondi fino al 2027 e vedrà cinque priorità strategiche: difesa, resilienza idrica, transizione energetica, competitività e alloggi.
Fitto ha tenuto a precisare che la rimodulazione dei fondi – pari a 392 miliardi di euro – è volontaria e non riguarda l’acquisto di armi, ma mira a garantire flessibilità e investimenti strategici.

Non sono mancate le critiche, arrivate dal gruppo dei Socialisti e dal M5S, che promette opposizione a “questa picconata al Sud Italia che ha la firma di Fitto”.

Marco Marsilio, presidente del gruppo dei Conservatori e dei Riformisti europei al Comitato europeo delle Regioni, ha accolto positivamente la proposta, definendola “più semplice e meno burocratica”. Anche Kata Tutto, presidente del Comitato europeo delle Regioni, ha evidenziato l’importanza di “strumenti flessibili che consentano di investire direttamente in ciò che conta per le comunità”.

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