Ciò che sembrava un normale scavo per la posa delle tubature del gas si è trasformato in una scoperta eccezionale. Una grotta antecedente al Quaternario profonda circa 16 metri e larga 10, è stata rinvenuta a Santa Caterina, nascosta per millenni nel sottosuolo perché l’ingresso era stato tombato dagli eventi geologici succedutisi nei secoli. La scoperta è stata fatta dagli operai che sulla strada comunale che porta alla frazione di Nardò stavano eseguendo i lavori. Immediatamente sono stati allertati gli operatori del Nucleo Speleo Alpino Fluviale dei vigili del fuoco e gli esperti del Gruppo Speleologico Neretino che, dopo essersi calati nel piccolo varco che porta al pozzo carsico, si sono ritrovati un ambiente di grotta puro, inviolato per migliaia di anni, con stalattiti e stalagmiti scolpite nel tempo colate minerali e sottili vele di roccia.
Successivamente al primo sopralluogo, la zona è stata raggiunta dal personale dell’ufficio tecnico del comune di Nardò, che ha eseguito dei rilievi scanner per ricostruire la geometria completa della grotta e comprenderne dimensioni e spessori. Sono state programmate, inoltre, delle indagini con il georadar per eludere la presenza di ulteriori cavità lungo il percorso dell’arteria stradale per non interferire con i lavori per le condutture del gas. “Si indagherà più a fondo – spiegano gli esperti del Gruppo Speleologico Neretino – per scoprire se il vuoto sotterraneo nasconde ulteriori segreti e collegamenti inesplorati”.