BRINDISI – Il territorio si trova ad affrontare una sfida cruciale per il suo futuro economico e industriale. Le dichiarazioni del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, mettono in luce un problema significativo, già noto da tempo: la chimica di base in Europa sta perdendo competitività e margini di economicità. Tuttavia, secondo il governatore, la soluzione non può essere semplicemente la chiusura degli impianti di cracking, fondamentali per la produzione di idrocarburi leggeri come etilene e propilene, essenziali per molte industrie, tra cui quella petrolchimica e della plastica.
La chiusura di questi impianti potrebbe avere ripercussioni devastanti non solo per l’industria chimica, ma anche per l’intero sistema economico del territorio brindisino.
La chiusura degli impianti di cracking a Brindisi e Priolo, come annunciato da Eni, potrebbe portare alla perdita di migliaia di posti di lavoro e compromettere la competitività del settore manifatturiero italiano. Questo scenario di desertificazione industriale mette a rischio non solo i lavoratori diretti, ma anche l’indotto, coinvolgendo settori come i trasporti, la meccanica e i servizi.
Per il territorio brindisino, è fondamentale trovare soluzioni alternative che possano garantire la sostenibilità economica e ambientale. Investire in tecnologie innovative e sostenibili, diversificare le attività industriali e promuovere la ricerca e lo sviluppo sono passi cruciali per mantenere la competitività del settore chimico europeo.
Inoltre, è necessario un impegno congiunto tra istituzioni, imprese e comunità locali per creare un ambiente favorevole alla crescita e all’innovazione. La formazione e la riqualificazione dei lavoratori sono elementi chiave per affrontare le sfide future e garantire un futuro prospero per il territorio.