Le assenze continuano a essere un macigno sulle spalle dell’HDL Nardò Basket, che cade anche a Rieti (87-74) dopo una gara giocata con cuore, ma con il fiato corto. Non basta il rientro di Russ Smith, tornato in campo come un leone libero di ruggire: 27 punti e tanta voglia di fare. Non basta nemmeno l’energia di Donadio, che con i suoi 13 punti ha provato a tenere in piedi la baracca. Il Toro ci ha provato, ha lottato a testa alta, ma contro una Real Sebastiani precisa come un cecchino dall’arco (15/29 da tre) e più fisica sotto canestro, la rimonta è rimasta solo un’idea.
Il copione, purtroppo, è lo stesso di altre battaglie recenti. Nardò entra in campo con il motore ingolfato e Rieti ne approfitta subito: 9-0 in tre minuti, come uno schiaffo a freddo che costringe coach Mecacci a chiamare time-out. I granata reagiscono con Smith, che dall’arco accende la luce, e con Pagani e Piunti che fanno la voce grossa nel pitturato. Ma Rieti resta lì, solida e sicura, mentre i neretini faticano a trovare continuità.
La serata al tiro non è delle migliori: 8/22 da tre contro il 15/29 dei padroni di casa, che infilano triple come se fosse un allenamento. Il primo quarto si chiude sul 23-14 per i laziali.
Nel secondo periodo, Russ Smith si carica la squadra sulle spalle come un capitano in mezzo alla tempesta. Canestri, iniziative personali e un paio di lampi da campione: il Toro torna fino al -1 (29-28) e per un attimo sembra potersi giocare la partita ad armi pari. Ma proprio quando Nardò si affaccia sulla porta della rimonta, Rieti la chiude con due triple chirurgiche di Piccin e Viglianisi.
All’intervallo è 46-41 per i padroni di casa, con Smith già a quota 18 punti e la sensazione che il Toro sia vivo, nonostante tutto.
Al rientro dagli spogliatoi, la solita maledizione del terzo quarto. È come se Nardò tornasse in campo con il freno a mano tirato: parziale di 7-0 per Rieti, difesa disattenta e qualche errore banale in attacco. I granata si fanno sorprendere ancora dall’energia di Sarto, che quando vede Nardò si trasforma in cecchino infallibile. Il distacco si allarga e il Toro scivola a -17 (71-56) alla fine del terzo periodo.
La sensazione è quella di un pugile che lotta ma fatica a restare in piedi, appoggiandosi alle corde nella speranza di trovare un colpo vincente.
Nell’ultimo quarto, Nardò prova a riaccendere la speranza. Donadio spara una tripla, la squadra si aggrappa al cuore e piazza un parziale di 9-0 che la riporta a -8 (73-65). Sembra l’inizio di un finale infuocato, ma ci pensa ancora Piccin, con una tripla che pesa come un macigno, a spegnere l’entusiasmo.
Le ultime offensive neretine si infrangono contro la difesa laziale, mentre le energie si esauriscono come sabbia che scivola tra le dita. Rieti gestisce e allunga nel finale, chiudendo sul +13.
Nardò esce dal campo con la testa alta, ma con le gambe pesanti e le rotazioni ancora troppo limitate. Come un marinaio che rema controcorrente, il Toro ha dato tutto, ma non è bastato.
Ora ci sono dieci giorni per ricaricare le batterie, recuperare qualche infortunato e ripresentarsi con più energia. La prossima tappa è il 26 febbraio. Il Toro ha bisogno di tornare a ruggire, e questa pausa potrebbe essere l’occasione giusta per riprendere fiato.

Massimiliano Cassone
Responsabile della redazione sportiva TeleRama.
Giornalista pubblicista dal 22-05-2014.
Coordinatore, responsabile e opinionista delle trasmissioni sportive Piazza Giallorossa e Lecce Channel.
Ama definirsi un umile artigiano delle parole e in modo ironico afferma di scrivere per legittima difesa e per lavoro.
Autore di tre romanzi: “Il vaso di Pandora” (2010), “La dea del mare” (2012), Quattro sbarre nell’anima (2016).