BARI – Una istantanea tanto precisa quanto realistica dello stato umorale della maggioranza. Si potrebbe riassumere così la prima tornata di commissioni chiamate ad esprimere un parere, consultivo e non vincolante, al bilancio di previsione della Regione Puglia.
Tre votazioni che sono state il riflesso dello stato febbrile dei vari gruppi. La prima ad esprimersi sulla legge di stabilità regionale è stata la II Commissione: non sono bastati i 4 voti a favore. Cinque gli astenuti. Ago della bilancia la pentastellata Grazia Di Bari. Non a caso ritenuta da tempo, nella frangia degli scontenti.
Non è andata meglio in Commissione Sanità, dove 4 sono stati i voti a favore e 4 i contrari. Questa volta ad astenersi e a bloccare, dunque, il parere favorevole è stato il dem Michele Mazzarano, per lui si tratta di “un bilancio amorfo e senza grandi segnali”. Non un pieno sostegno dall’epidemiologo Lopalco, che si è detto “timidamente favorevole”.
L’unico via libera arriva dalla IV Commissione. In questo caso è Azione ad aver abbandonato i lavori per non esprimere il proprio voto. Mentre la pentastellata Di Bari ha chiarito che il voto positivo dei 5 stelle, in quel caso, è stato espresso solo per la sua sostituzione di Cristian Casili. E questo fa capire come il movimento vada in ordine sparso.
In Commissione Sanità, soprattutto, due i punti più discussi: i 51 milioni da destinare all’accordo integrativo dei medici di base e lo scorporo del pediatrico di Bari, Giovanni XXIII dal Policlinico, una operazione definita “rischiosa e con poca visione”.