GALATINA – La levata di scudi per scongiurare la chiusura di un punto nascita cruciale come quello dell’ospedale di Galatina avanza. Nelle scorse ore – dopo il sindaco di Aradeo, Giovanni Mauro – anche il sindaco di Sogliano Cavour, Giovanni Casarano, ha preso carta e penna chiedendo ufficialmente al Governatore Emiliano di essere ammesso all’incontro che venerdì si terrà in Regione.
Originariamente il confronto era aperto ai sindaci di Galatina, Copertino e Scorrano e ad altri esponenti politici regionali e nazionali, per affrontare il tema della riorganizzazione della Sanità locale, con focus sul Santa Caterina Novella.
Mentre il presidio attende notizie di investimento e potenziamento, la struttura si ritrova paradossalmente depotenziata.
Questione per la quale cresce la mobilitazione di sindacati e amministratori, preoccupati per la paventata chiusura del secondo punto nascita, dopo il Fazzi di Lecce, con il maggior numero di utenti e che nel 2023 conta ben 602 parti.
“Lo avevamo paventato dopo la nostra ispezione, ne avevamo parlato in audizione in Commissione Sanità, e ci avevano assicurato che non sarebbe successo, e invece eccoci qua, ancora una volta, a dover apprendere notizie negative riguardo la sanità salentina” ha tuonato il consigliere regionale Paolo Pagliaro.
Da qui la richiesta all’ assessore alla sanità e governatore di Puglia di intervenire per scongiurare questo avvenimento che sarebbe grave per il Salento. “Noi siamo per la sanità di prossimità e per il rafforzamento delle strutture esistenti e non per lo smantellamento, reparto dopo reparto, dei nostri ospedali” ha incalzato Pagliaro, auspicando una soluzione immediata e definitiva per garantire la continuità di un importante servizio per il vasto bacino che ne usufruisce.
Per i sindacati sul tavolo di venerdì è necessaria una battaglia contro quella che definiscono “una decisione ingiusta e penalizzante per l’intero territorio”.
Il Consigliere Regionale Antonio Gabellone ha chiesto la convocazione urgente della Commissione sanità sulla situazione del reparto di ostetricia e ginecologia a rischio chiusura. “Una decisione che, allo stato – dice – appare incomprensibile dal momento che, la divisione ospedaliera del punto nascita è sottostimata rispetto al bacino di utenza e agli indici derivanti dall’utilizzazione dei posti letto, al numero quotidiano di consulenze ginecologiche e alla ulteriore circostanza che il nosocomio in questione è l’unico in Provincia di Lecce ad effettuare la pratica della parto analgesia.”