LECCE – Dimenticate, bistrattate e umiliate. Le persone diversamente abili che sono costrette, loro malgrado, a recarsi in stazione ferroviaria di Lecce per prendere un treno, si trovano di fronte a ostacoli insormontabili e inaccettabili per un Paese che si definisce civile. Duecento metri prima di arrivare la strada è sbarrata per tutti gli automobilisti, anche per chi deve accompagnare un disabile. Giusto un piccolo varco per far attraversare i pedoni. Nessun rispetto e nessuna attenzione e, soprattutto, nemmeno alcuna alternativa per chi ha difficoltà a deambulare.
Una volta giunti al marciapiede che dà accesso in stazione ci si trova di fronte ad un altro ostacolo insormontabile: non esiste uno spazio (e uno scivolo, dunque) destinato ai diversamente abili. L’unico – malconcio – è ora off limits.
Per accedere occorre provare a farsi largo tra il fiume di viaggiatori che transitano attraverso l’unico varco disponibile, largo appena un metro. “Qualche giorno fa una persona è scivolata ed è finita per terra”, ci racconta uno dei tassisti che lavorano ogni giorno in quell’area. Analoghe difficoltà si registrano quando si imbocca via di Ussano. Un’odissea infinita per i disabili.
La sicurezza, dunque, appare un optional soprattutto per i mezzi di soccorso che – al pari dei tassisti – sono costretti ad imboccare la strada in controsenso per accedere al piazzale della stazione.
La questione passa ora nelle mani del neo sindaco Adriana Poli Bortone.