BRINDISI – Col passare dei giorni diventa sempre più incerto il futuro del Brindisi calcio.
Si vocifera tanto ma non si concretizza nulla e le parole restano solo rumori gettati al vento.
Ormai è risaputo che ci sono tre interessi diversi per rilevare la società adriatica.
La pista che porta alla capitale che nei giorni scorsi sembrava essere la più calda ma resta congelata questo incomprensibile silenzio che fa da cornice al tempo che passa. Così come si attendono notizie sulla decisione dell’imprenditore tedesco Peter Dohlich che ha già visitato la città e starebbe visionando i documenti. Come ci sarebbe inoltre la voce che porterebbe all’interesse di Rinaldo Zerbo, ex dirigente dell’Alessandria.
Tutto tace però forse nell’attesa di capire quali altre pendenze arriveranno alla società dopo il fallimentare campionato, calcolando che potrebbero arrivare altre penalizzazioni che si aggiungerebbero agli altri 6 punti da scontare nella prossima stagione.
I portatori di interesse, prima di accettare la sfida, attendono di capire proprio questo, perché se i punti da scontare dovessero essere più di 6, che sono già tanti, si rischierebbe di dover costruire una squadra di primo piano, con un esborso notevole di risorse per puntare solo alla salvezza.
Il campionato di serie D se si vuol disputare per puntare in alto ha dei costi abbastanza importanti ed è proprio questo che getta ulteriori ombre sul futuro del calcio a Brindisi.
Salvare il titolo, salvare la D, sarebbe il minimo di quello che merita Brindisi e che meritano i tifosi bindisini, ma è giunta l’ora di fare chiarezza e di capire.
In questo momento ad esempio la sensazione è quella che non esista più una squadra e quella che più fa rumore è il silenzio d’una società destinata comunque a disinteressarsi dl futuro del calcio brindisino.
Dalle stelle alle stalle, forse sarebbe stato meglio non vincerlo quello spareggio e rimanere in serie D.
