BRINDISI – Ha destato non poche polemiche la decisione dell’Amministrazione Comunale di Brindisi di far svolgere un mercatino sul centralissimo corso Garibaldi consentendo contemporaneamente il transito delle auto.
Una scelta in netto contrasto tra chi c’era prima che sosteneva la chiusura totale e chi c’è oggi che invece la pensa in maniera diametralmente opposta.
E invece probabilmente la verità sta proprio nel mezzo. Considerare i corsi principali – e in particolare corso Garibaldi – come un’isola pedonale è di per se sbagliato perché la zona da rendere pedonale è senza dubbio quella storica, cioè quella situata a ridosso del Nuovo Teatro Verdi, del Duomo e di San Pietro degli Schiavoni, oltre ad un tratto di corso Umberto. Corso Roma e corso Garibaldi, invece, consentono una maggiore facilità di circolazione e quindi contribuiscono ad evitare che si creino ingorghi per chi proviene dalla Commenda.
Il discorso della domenica e dei giorni festivi, invece, assume un significato diverso. La chiusura al traffico automobilistico attuata fino a poco tempo fa, infatti, ha dato risultati positivi in quanto ha consentito a tanta gente di poter passeggiare tranquillamente. Di domenica, tra l’altro, il flusso di natura commerciale è limitato e quindi l’unico danno riveniente dalla chiusura sarebbe quello di perdere qualche decina di posti-auto. E invece aver riaperto questa arteria al traffico automobilistico ha riportato indietro l’orologio della storia di questa città, quando lo svago di gran moda era proprio quello di andare i centro e farsi la passeggiata in auto, alla faccia dello smog e degli ingorghi di traffico.