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Taurisano, uccise la moglie a coltellate: in carcere tenta in suicidio

TAURISANO – Ha tentato di togliersi la vita in carcere Albano Galati, 56enne di Taurisano ritenuto responsabile dell’omicidio di sua moglie Aneta Danelczyk, assassinata in casa con più di 25 coltellate il 16 marzo scorso a Taurisano.

L’uomo, tratto in salvo in cella dagli agenti penitenziari in servizio, è stato subito dopo isolato per scongiurare che ritentasse il gesto estremo.

Alla luce di quanto accaduto, i suoi legali – gli avvocati Luca Puce e Davide Micaletto – hanno chiesto e ottenuto dalla Gip Giulia Proto la possibilità di far analizzare le condizioni psicofisiche del proprio assistito da uno specialista, considerato che – come lo stesso Galati ha riferito – da qualche anno si era rivolto ad un centro di salute mentale.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, i rapporti tra i due coniugi da tempo erano incrinati, soprattutto per motivi economici. Il 16 marzo Galati ha raggiunto la moglie in casa, infierendo sul suo corpo con un coltello e un taglierino, ferendo anche la vicina che aveva tentato di fermarlo. Dopo, con la mano ancora sporca di sangue, avrebbe consumato un whisky in un bar per poi confessare in caserma, svenire, riprendere i sensi e riferire, a quel punto, di non ricordare nulla.

Intanto la Procura ha affidato la consulenza informatica al dottor Silverio Greco: dovrà scandagliare i dispositivi elettronici sequestrati, analizzando video, foto e chat che potrebbero rivelarsi utili alle indagini.

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