LECCE – Hanno fatto di tutto per tenere in piedi la storica sede LILT di piazza Italia. L’hanno ripulita dopo la devastazione, dopo gli insulti e le aggressioni. Ma non è bastato. Punto e a capo, occupata per l’ennesima volta da chi, quell’area in cui sorge il monumento ai caduti di Lecce, l’ha eletta a propria dimora. E così, dopo trent’anni, i responsabili dell’associazione, stanchi di promesse e parole, hanno deciso di abbandonare la struttura riconsegnando le chiavi nella mani del sindaco.
“La sede Lilt di Lecce di piazza Italia è occupata quotidianamente da un nutrito gruppo di clochard, dopo esser stata letteralmente invasa, deturpata e depredata di ogni bene e suppellettile negli ultimi mesi”, dicono il responsabile scientifico Giuseppe Serravezza ed il presidente Antonio Micaglio in una lettera inviata al sindaco di Lecce Salvemini e per conoscenza al Prefetto Luca Rotondi, alle forze dell’ordine, alla Asl di Lecce ed alla Sovrintendenza. E aggiungono: “Nonostante le ripetute denunce, gli appelli e le nostre continue richieste di intervento da parte delle Istituzioni preposte, anche in considerazione delle pesanti minacce subìte e dell’evidente stato di degrado urbano che interessa tutta l’area attorno al Monumento ai Caduti, prendiamo atto con profondo rammarico di non poter più proseguire la nostra attività all’interno dei suddetti locali”. Una situazione insostenibile, denunciata più e più volte. Appena tre giorni addietro la sede della LILT era stata bonificata, pronta ad essere nuovamente attrezzata da parte dei volontari e tornare finalmente ad essere operativa. Invece, nulla, nonostante le tante rassicurazioni, ultime quelle ricevuto nel corso dell’incontro in Prefettura della scorsa settimana in cui era presente al tavolo con il Prefetto anche il sindaco Salvemini. Così, dopo trent’anni di attività al servizio dei cittadini bisognosi di cure, cala il sipario. E da oggi, in piazza Italia, sulla sede della LILT amaramente sventola bandiera bianca
