BRINDISI – Il mercato ha rivoluzionato la rosa del Brindisi, cambiando l’idea di gioco, gli uomini e l’allenatore. A questo si aggiunge anche la rivoluzione dirigenziale.
Solo il tempo potrà dire se il nuovo corso sarà vincente, ma una cosa è certa ci sarà da soffrire.
Tanti i giovani calciatori giunti nel capoluogo adriatico, tanti quelli con esperienza andati altrove. Roselli, che stava ricostruendo una squadra dalle fondamenta, si è visto resettare il proprio lavoro, dalla voglia degli atleti di cambiare aria.
Eppure tutto era iniziato sotto i migliori auspici, ora, invece, è tutto un’incognita.
La classifica preoccupa, gli avversari collezionano punti e invertire la rotta appare sempre più difficile.
All’orizzonte c’è la sfida a Benevento, in trasferta, si gioca domenica alle 14.00. Una prestazione deludente nella terra delle “streghe”, a mercato chiuso, sarebbe più di una sentenza.
La speranza è l’ultima a morire, si sa, ma più passa il tempo, più si giocano le partite, una giornata dopo l’altra, e più l’impresa si tramuta in miracolo, quello sportivo che consentirebbe ai biancazzurri di restare in serie C.
Lo spareggio di Vibo Valentia che decretò la promozione nella terza serie del calcio italiano sembra lontano, così come l’entusiasmo e la compattezza tra squadra, tifosi e città, eppure è solo passato poco tempo da quando tutto sembrava possibile, anche l’impossibile.
Intanto la squadra, ieri, agli ordini di Roselli, è stata divisa in due gruppi che si sono alternati durante la prima ora e mezza di lavoro: un gruppo in palestra, l’altro in campo per una sessione tattica. Ed hanno concluso l’allenamento con una partitella in famiglia.