Attualità

Con la sedia a rotelle sui binari, calvario senza fine nella stazione di Lecce

L’arrivo in stazione, gli addetti al trasporto passeggeri con disabilità già in attesa, la presa in carico del viaggiatore. Tutto regolare, senza intoppi. Fino a qui, però. Perché gli intoppi, ed il calvario, il solito calvario, comincia quando dalla banchina, in questo caso quella del binario due della stazione ferroviaria di Lecce, dove è appena arrivato l’Intercity delle venti proveniente da Bologna, bisogna spostarsi, sulla banchina del binario uno per raggiungere l’uscita, attraversando i binari, tra sconnessioni, dislivelli, sussulti della sedia a rotelle e pericoli vari, il tutto con bagagli al seguito. Le immagini che stanno scorrendo parlano da sole e raccontano quello che più e più volte ha denunciato Telerama, facendone una battaglia per l’abbattimento delle barriere architettoniche: il disagio ed i pericoli a cui sono costretti i passeggeri con disabilità, ma anche i passeggeri con numerosi bagagli e passeggini al seguito, a causa della mancanza di un ascensore e di un montascale funzionante all’interno della stazione ferroviaria del capoluogo. A denunciare quanto accaduto appena due giorni addietro è un ragazzo arrivato a Lecce da Cesena dopo essere stato sottoposto ad un intervento chirurgico e costretto quindi su di una sedia a rotelle perché in convalescenza: “Nulla da dire sugli operatori che mi hanno preso in carico, professionali e molto attenti. Financo il capotreno ha fatto di tutto per far fermare il convoglio in modo tale che il vagone su cui viaggiavamo fosse più il più vicino possibile all’area di uscita. Ma queste attenzioni sono servite a poco e nulla”, dice il passeggero, “visto che poi abbiamo dovuto attraversare i binari tra mille difficoltà, con il rischio che la sedia a rotelle si blocca se tra i binari e con l’ultimo tratto di pavimentazione, quello che immette sulla banchina del primo binario e verso l’uscita, completamente dissestato a causa di lavori”. E aggiunge ancora: “E’ un assurdità che in una stazione come Lecce, capoluogo di provincia e terra a vocazione turistica, non ci siano un’ascensore o un montascale attivo come in tutte le altre stazioni d’Italia”. Ma i disagi, nella stazione ferrovia di Lecce, non sono soltanto relativi a chi deve muoversi con l’ausilio di una sedia a rotelle ma anche per chi ha numerosi bagagli al seguito e costretto a fare più rampe di scale per raggiungere il secondo binario e quelli successivi.

 

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