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Aeroporto del Salento: gli annunci non servono…

BRINDISI – Brindisi si appresta ad ascoltare – mercoledì prossimo – la illustrazione del Piano strategico da parte dei vertici di Aeroporti di Puglia, ovviamente per ciò che riguarda l’aeroporto del Salento. I contenuti di questo Piano, però, sono ormai noti da giorni in quanto già illustrati ai componenti della Commissione Trasporti della Regione Puglia.

Tra le notizie positive vi è l’ormai prossimo collaudo della pista principale che è stata sottoposta ad un intervento di riqualificazione, così come è importante la realizzazione di un piazzale di 17mila metri quadrati per consentire la contemporanea presenza di un maggior numero di aerei. Il tutto, costituisce una risposta alle esigenze manifestate dalle compagnie che fanno scalo a Brindisi.

Nessun dato certo, invece, per la sopraelevazione del parcheggio, anche se l’aspetto più grave e preoccupante è rappresentato dal fatto che l’aeroporto del Salento continua ad essere penalizzato per la carenza di voli di linea. Il rischio maggiore, al momento, è quello legato alla possibile eliminazione del volo ITA Airways delle 6.10 in partenza per Milano. Sarebbe davvero assurdo privare le tre province salentine di un collegamento strategico, anche in chiave di sviluppo dell’economia dei nostri territori.

La realtà – al di là delle roboanti parole che siamo certi di dover ascoltare nella presentazione di mercoledì prossimo – è che lo scalo brindisino continua ad essere pesantemente discriminato dalla società aeroportuale pugliese. Basta dare una occhiata agli annunci che periodicamente vengono fatti per presentare dei nuovi collegamenti. I più importanti vengono sistematicamente dirottati sul capoluogo di regione, mentre a Brindisi vengono destinati collegamenti residuali e per giunta in orari improponibili. Tutto questo – come più volte sottolineato da Telerama nella sua crociata in difesa dell’aeroporto del Salento – sta provocando danni incalcolabili, soprattutto al turismo, un segmento economico di cui proprio le province salentine non possono fare a meno se vogliono evitare una ulteriore emarginazione dal resto del paese.

Mimmo Consales

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