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Primarie, Pagliaro e MRS: avviso di sfratto per l’amministrazione Salvemini

LECCE – “Anziché cantare vittoria per i tremila voti ricevuti per la sua ricandidatura, il sindaco uscente di Lecce dovrebbe cospargersi il capo di cenere per il risultato delle primarie del centrosinistra di ieri. Altro che legittimazione, questo è un atto di sfiducia verso Salvemini e la sua amministrazione, ed anche verso i capi partito che hanno imposto una candidatura maldigerita”. Caustico il commento di Paolo Pagliaro, presidente del Movimento Regione Salento, del coordinatore regionale Pierpaolo Signore, del coordinatore cittadino di Lecce Giancarlo Capoccia e del consigliere comunale di Lecce Gianmaria Greco.

Sono i numeri a non convincere. Troppo pochi gli elettori secondo Movimento Regione Salento,  e non solo. “Nel 2007 – si legge in una nota – le primarie analoghe videro 12600 votanti ed espressero Rotundo, che tuttavia fu perdente nella corsa a sindaco di Lecce; nel 2012 le presenze furono 7814, con Capone anche lei sconfitta. L’obiettivo dichiarato di superare quei risultati è stato miseramente fallito: alle urne sono andati poco più di 4mila votanti, a fronte dei 10mila attesi. Un flop. Inutile e scorretto, poi, mettere a confronto le ultime primarie per la scelta del premier Pd: un evidente tentativo di mistificare e confondere le acque, pur di non ammettere la batosta”.

Il risultato delle primarie – concludono gli esponenti del Movimento Regione Salento – è l’urlo di una città che chiede il cambiamento, che vuole invertire rotta per camminare verso lo sviluppo, recuperando i tanti ritardi accumulati e rimettendosi in marcia spedita. Obiettivi che il Movimento Regione Salento persegue da sempre e per cui lavora concretamente, in connessione continua con la gente e i suoi bisogni. Il flop delle primarie del centrosinistra è un nuovo stimolo ad agire per il cambiamento, a costruire una coalizione di centrodestra unita e compatta che mandi a casa il sindaco uscente e faccia entrare aria nuova a Palazzo Carafa”.

Critiche giungono anche da consigliere comunale Giorgio Pala, da Salvatore De Mitri e Tiziana Pastore di Lecce Futura 2024, e da Claudio Dell’Anna di Ora Lecce. “Quattromila votanti circa alle primarie del centro-sinistra a Lecce sono numeri molto scarsi che testimoniano la disaffezione della gente per la politica ma anche la scarsa capacità di inclusione di questa amministrazione Salvemini, nettamente distante dai cittadini. Il nostro progetto civico, che fa riferimento al progetto lanciato un anno fa da “Lecce Futura”, guarda alla vera alternativa e pungola ormai da tempo le due diverse coalizioni. Il vero civismo è l’unico modo per riportare la gente alle urne, candidando volti nuovi e non professionisti della politica. Adesso il centrodestra ha 48 ore per decidere il candidato sindaco, mettendo tutte le carte sul tavolo e rispondendo alle primarie del centro-sinistra con un nome valido e credibile. Non c’è più tempo da perdere. Noi manteniamo la nostra posizione neutrale fino a quando entrambe le coalizioni non avranno chiarito del tutto le proprie scelte, pronti a un’idea di candidato sindaco alternativo” .

Critiche al centrosinistra giungono anche dal consigliere comunale Andrea Guido. “L’individualismo esasperato del sindaco alla fine ha prodotto un risultato disastroso: i leccesi hanno espresso la loro volontà di mandare a casa la coalizione al governo”.

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