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Julie, spunta il mostro della depressione. Si indaga sulle ultime frequentazioni

LECCE – Avrebbe dovuto far ritorno a casa con i bagagli, magari qualche souvenir e una nuova esperienza da raccontare. E invece Julie Tronet questo sabato mattina è andata via da Lecce così, nel silenzio e nel dolore, preceduta dalla sua famiglia che, al momento, sui motivi sospetti a monte del suicidio della studentessa francese ha scelto di non sporgere denuncia. “Una ragazza solare ma fragilissima” questo avrebbero raccontato i genitori e il fratello agli inquirenti. Alle spalle la storia di un vissuto interiore delicato, un equilibrio labile che sarebbe stato minato dall’ansia e una depressione latente.

La polizia intanto continua ad indagare estendendo il raggio a tutte le recenti frequentazioni della 21enne, trovata cadavere domenica scorsa nella sua stanza, dove si è tolta la vita, in un appartamento nel rione San Pio a Lecce.

Ad aver incrociato la storia di Julie, che nel Salento era arrivata a settembre per studiare, non è solo il 19enne di Ceglie Messapica attualmente indagato per il presunto stupro raccontato in pronto soccorso dalla studentessa, ma da lui smentito categoricamente. Julie, stando alle dichiarazioni di compagni di studio e del suo unico coinquilino Mohamed, aveva incontrato e stretto rapporti anche con altre persone. Una sera nell’abitazione condivisa con la vittima, Mohamed ha incontrato anche un altro ragazzo, presumibilmente di nazionalità indiana: a suo dire, a domanda diretta, gli avrebbe risposto falsamente di chiamarsi Leo.

Gli approfondimenti disposti dal pubblico ministero Rosaria Petrolo sul cellulare della vittima intanto potrebbero far luce su quel “peso troppo grande” di cui Julie parla nella lettera di addio trovata sul comodino della sua stanza e indirizzata alla famiglia. Dolore e solitudine, questo trapela dalle sue parole.

Ma cosa è successo a Julie, tanto da spingerla a togliersi la vita? Su questo le indagini proseguono, nell’incredulità di chi a Lecce – pur avendo frequentato Julie – non ha mai compreso il dissidio interiore e il dolore che la stavano logorando, fino ad arrivare all’epilogo più brutto.

 

 

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