SAN SEVERINO LUCANO -E’ finita nel peggiore dei modi la vicenda del medico leccese scomparso sul Pollino. Dopo giorni di incessanti ricerche, i soccorritori hanno trovato il suo corpo senza vita. Il cadavere di Lucio Petronio, pischiatra 70enne in pensione ed ex dirigente del Dipartimento di salute mentale dell’Asl di Lecce, è stato trovato in acqua, in un torrente nei pressi delle sorgenti del Frido, nella zona di Mezzaluna Salice, non lontano dal centro abitato di San Severino Lucano.
Di lui si erano perse le tracce venerdì sera, dopo un’escursione insieme al figlio, tra Serra Crispo e il santuario della Madonna del Pollino. E’ stato proprio lui a lanciare l’allarme. Stando a quanto ha raccontato, lo aveva perso di vista dopo essere tornato a valle. Non vedendolo rientrare, ha subito lanciato l’allarme. Per tutti questi giorni, la macchina delle ricerche non si è fermata mai: carabinieri, soccorso alpino, vigili del fuoco e carabinieri forestali hanno lavorato senza sosta, anche con l’impiego d’unità cinofile. Il ritrovamento del telefono nei giorni precedenti non lontano da Serra Crispo e poi il tragico epilogo: il corpo senza vita.
Il noto medico conosceva bene quei luoghi e sapeva come muoversi: era amante dello sport e dell’avventura, grande appassionato di montagna. Per questo aveva pianificato con il figlio qualche giorno di vacanza. Le cause del decesso sono ancora ignote, tante domande e troppe poche risposte. Avrà avuto un malore? Sarà caduto? Avrà provato a chiedere aiuto senza successo? Solo le indagini, si spera, faranno luce su questa tenebrosa vicenda.
