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A Brindisi si torna a parlare con insistenza di centrale a turbogas

BRINDISI – Il TAR ha confermato il via libera alla realizzazione di un nuovo impianto a gas per sostituire la centrale a carbone di Cerano, bocciando il ricorso presentato dagli ambientalisti. Confermata la piena legittimità del decreto del Ministero dell’Ambiente e della Transizione Ecologica che ha espresso una Valutazione di Impatto Ambientale positiva sul progetto di Enel Produzione per la sostituzione delle unità a carbone esistenti con nuove unità a gas nella Centrale Termoelettrica “Federico II” di Brindisi.

Questo progetto di riconversione – come ricordano i sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil – è imposto dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima PNIEC che prevede la cessazione definitiva dell’utilizzo del carbone per la produzione di energia elettrica (cd. phase out), entro il 31 dicembre 2025 e la realizzazione di nuovi impianti a gas chiamati a garantire una produzione certa di energia complementari a quelli di energia rinnovabile che sono di fatto produzioni intermittenti. Per discutere del “completamento del progetto di risanamento e di riconversione delle aree industriali di Brindisi e Civitavecchia ai fini dell’accelerazione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, del rilancio delle attività imprenditoriali della salvaguardia dei livelli occupazionali e del sostegno dei programmi di investimento e sviluppo imprenditoriale” si è svolto un incontro lo scorso 26 luglio.

Un lungo appuntamento interministeriale, guidato dal sottosegretario Fausta Bergamotto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che è stato solo interlocutorio e ad oggi si è ancora in attesa dell’annunciato documento da parte del Governo. Ecco perché è assolutamente necessario procedere con una immediata riconvocazione degli incontri, con specifiche e distinte analisi per ognuna delle realtà industriali, con il pieno coinvolgimento di Governo, Istituzioni Locali ed ENEL per riprendere anche il progetto di una nuova centrale a gas da realizzare a Brindisi.

Nei giorni scorsi il problema era stato posto dal presidente della CNA di Brindisi Franco Gentile che ha proposto la nascita di una struttura di concertazione territoriale, con il pieno coinvolgimento di Comune, Provincia e Regione, così come del resto sta accadendo in altre aree del paese.

Allo stesso tempo bisogna valutare gli impegni industriali per Brindisi su filiere produttive della componentistica per gli impianti di energie rinnovabili e di accumulo, intercettando Fondi del PNRR. La transizione ecologica deve essere equa e socialmente sostenibile ma senza creare disastri a livello occupazionale.

Mimmo Consales

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