LECCE – La Procura di Potenza ha chiuso l’inchiesta avviata nel 2021 sui presunti incarichi pilotati nella sezione fallimentare del tribunale civile di Lecce.
A rischiare il processo, tra i dieci indagati complessivi, ci sono i giudici salentini Pietro Errede e Alessandro Silvestrini, il primo ristretto ai domiciliari e il secondo indagato a piede libero.
Nel registro degli indagati ci sono poi altri otto professionisti: gli avvocati Alberto Russi e Antonio Casilli,. i commercialisti Marcello Paglialunga, Emanuele Liaci, Giuseppe Evangelista e Massimo Bellantone; l’ex funzionario della Regione Antonio Vincenzo Salvatore Fasiello e l’imprenditore Eusebio Giovanni Mariano, di Surbo.
Le accuse contestate, a vario titolo, sono di tentata concussione, turbativa d’asta, estorsione e tentata estorsione, corruzione in atti giudiziari.
Secondo gli inquirenti sarebbe stato il giudice Errede a muovere i fili del presunto sistema corruttivo, che avrebbe garantito incarichi ai professionisti amici e poi favori e regalie personali.
Non a caso l’inchiesta fu avviata a seguito di un esposto e di spontanee dichiarazioni rese in procura dall’onorevole Saverio Congedo (nelle vesti di commercialista) e dall’avvocato Michele Macrì, riguardo presunte condotte illecite connesse all’affidamento dell’incarico di amministratore giudiziario, ricevuto proprio da Errede.
Il pool difensivo degli indagati ha 20 giorni di tempo per presentare le memorie difensive o richiedere che i propri assistiti siano interrogati.