Cronaca

Stalking e minacce di morte alla ex: scattano i domiciliari e lui trattiene in casa la bimba di tre anni

LECCE – Colpito dalla misura del divieto di avvicinamento nei confronti della ex compagna, per aver violato più volte le restrizioni imposte, un 36enne residente a Lecce da martedì è ristretto ai domiciliari. Il punto è che da quel giorno in casa ha trattenuto e trattiene tuttora la figlia di tre anni, che ha preso da casa della nonna il giorno prima della notifica della misura e che rifiuta di riconsegnare alla sua mamma.

Andiamo con ordine. La vicenda inizia in Francia, dopo i due si sono conosciuti nel 2019. A gennaio di quest’anno lei, 30 anni originaria del nord Salento leccese, stanca delle vessazioni e violenze subite, torna nella sua terra e trova il coraggio di denunciare. Per lui, che pure raggiunge il Salento, scatta il divieto di avvicinamento.

A inasprire questa misura nei suoi confronti martedì è stata la Giudice Maria Francesca Mariano, disponendo appunto l’arresto in casa. Il divieto di avvicinamento alla ex, stando a quanto denunciato dalla vittima, non avrebbe frenato l’uomo nel perpetrare la condotta persecutoria che lei più volte è tornata a denunciare. Appostamenti, insulti come “putt***, lurda, infame”, minacce di torglierle la bimba di tre anni, frutto della loro relazione ma da lui ribattezzata “figlia del Demonio”, perchè considerata – stando sempre alle denunce sporte – il risultato di un tradimento. All’avvertimento di prendere con sé la bambina e non restituirla mai più alla mamma, sarebbero seguiti diversi tentativi, fino a riuscire nel suo intento alla vigilia dei domiciliari.

“Ti butto l’acido addosso”, “se mi fai arrestare sei finita”: questo il tenore delle continue minacce denunciate dalla vittima e certificate da una consulenza sui telefonini effettuata dell’ingegnera informatica Luigina Quarta.

Venuto a conoscenza della nuova relazione intrattenuta dalla ex con un altro uomo, la situazione sarebbe poi peggiorata: “putt***, se vi prendo vi ammazzo a tutti e due, vi sparo un colpo in testa, adesso vi faccio seguire per sapere dove abiti, non sei degna di essere mamma e non sarai più mamma, per voi è finita”: queste le parole che le avrebbe rivolto, finite nero su bianco in Caserma.

Il 3 settembre scorso un altro grave episodio, riportato agli atti: l’uomo prende la figlioletta da casa della nonna e comunica alla ex di non restituirgliela più. Chiamato in vivavoce in Caserma dalla donna, queste le sue parole, ascoltate dagli stessi carabinieri presenti: “sei una lurda, la bambina non te la faccio vedere più”. Sono stati i militari a convincerlo a restituire la piccola alla madre.

“Paventando scenari peggiorativi che occorre scongiurare – scrive la giudice Mariano, disponedo i domiciliari – la misura deve essere inasprita (…) considerando gli elementi oggettivi di una pericolosità crescente, che con gli arresti si prova a contenere”.

Intanto la bambina è in casa con l’uomo e la madre è disperata, teme che possa accaderle il peggio.

E.F.

 

 

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