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Xylella, Grillo ci riprova: “una grande truffa”. Una follia

SALENTO – Ci risiamo. Come se nulla fosse accaduto negli ultimi anni. Come se la devastazione dei nostri Ulivi, di uno dei simboli della nostra terra, fosse figlia di chissà quale machiavellico disegno con l’obiettivo recondito di penalizzare il Salento. Come se sulla Xyella la scienza non avesse già espresso il suo parere insindacabile e definitivo.

Le dichiarazioni affidate da Belle Grillo al suo blog fanno rabbrividire. In un post parla apertamente «della grande truffa che si cela dietro gli ulivi seccati del Salento». E ancora: «Così si può finalmente realizzare ciò che era stato previsto fin dall’inizio: eliminare gli ulivi per fare spazio a complessi alberghieri – come sta accadendo con la Sarparea, il più antico uliveto naturale della Puglia, su cui ora stanno passando le ruspe».

Una pioggia di critiche si è già levata sull’ennesima sortita. “E’ una dichiarazione fatta senza conoscere la realtà – tuona Adriano Abate, direttore di Confagricoltura Lecce – Grillo fa riferimento ad un caso che rappresenta un intervento di trasformazione di pochi ettari che parte, tra l’altro, prima dell’avvento della Xylella. Così facendo si vuole generalizzare su un territorio ad ulivi che rappresenta il 50% del territorio salentino”.

Dimenticare cosa è accaduto nel nostro territorio è da folli. Un paesaggio completamente cambiato e deturpato. La Xylella ha devastato il Salento, mietendo ventidue milioni di vittime. Sono gli alberi distrutti dal batterio. Dopo oltre dieci anni lo scenario è tristissimo. La situazione non è cambiata. Ecco perché Confagricoltura continua a chiedere con forza la nomina di un Commissario Straordinario capace di contare su ampi poteri, su una maggiore celerità degli interventi e sull’erogazione di massicce risorse per rilanciare il comparto agricolo.

Intanto la Cia, chiede di inserire immediatamente il Salento, assieme alle altre zone colpite da Xylella e comprese nella zona infetta, tra le zone svantaggiate, vale a dire tra quelle aree a cui sono riconosciute alcune misure specifiche per il rilancio produttivo, la ricostruzione economica e il sostegno alla ripresa. Al momento, però, la risposta delle Istituzioni, tarda ad arrivare.

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