LECCE – Stanze spesso sporche, materassi antidecubito rovinati, operatori sanitari che si dividono tra un reparto e l’altro per tamponare le continue emergenze e le richieste dei pazienti ricoverati, la maggior parte anziani o con problemi di mobilità. Siamo al Fazzi, divisione malattie infettive, al secondo piano di un nosocomio che continua ad evidenziare criticità. Dove anche per ricevere un bicchiere d’acqua, chi è allettato e non autonomo deve aspettare anche ore. La denuncia, l’ennesima, arriva dal familiare di un degente, un degente che deve fare i conti con l’impossibilità di muoversi e che necessità di assistenza continua, per mangiare, per essere cambiato, per essere girato nel letto. I parenti, a cui è stato concesso un extra straordinario per poter stare accanto al proprio caro, una mezz’ora in più rispetto all’ora prevista dal normale orario visite, fanno quello che possono, ma il resto dovrebbero farlo gli operatori sanitari. Che non bastano. “Ce n’è soltanto uno, e svolge il lavoro per dieci, spostandosi da un reparto all’altro”, dice uno dei familiari, “non è sufficiente per una divisione come questa. Non abbiamo nulla contro queste figure professionali, ci mancherebbe”, aggiunge, “fanno oltre quello che dovrebbero fare, ma non basta”. Intanto la situazione ad Infettivi, diventa insostenibile: “A volte il nostro familiare è costretto ad aspettare ore prima di essere imboccato o cambiato, e questo per una persona che ha problematiche di non poco conto è inaccettabile”, aggiunge ancora. “Purtroppo è una situazione comune a tutti i pazienti ricoverati”, continua, “e che dovrebbe essere presa in considerazione da chi di dovere”. Intanto, ogni giorno trascorre uguale all’altro, tra familiari che cercano di darsi una mano l’uno con l’altro. “E’ vergognoso, ma questo è quello che siamo costretti a subire”, conclude, “spero solo che dopo questa denuncia qualcosa cambi.
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