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Turni di notte non rispettati? fari puntati sulle farmacie dell’hinterland leccese

LECCE – Sono state le tantissime segnalazioni a far drizzare le antenne: si è partiti dal territorio di Tricase ma la faccenda sembrerebbe coinvolgere l’intero hinterland leccese.

Le farmacie non rispetterebbero le aperture notturne: per questo Federconsumatori Lecce ha deciso di interpellare Asl, Ordine dei Farmacisti, Prefettura e comune di Tricase. “Sì perchè tutto è partito da questo comune -spiega Federconsumatori nella missiva- nello specifico,dalle informazioni assunte dai cittadini, sembrerebbe che nessuna delle farmacie presenti in quel territorio garantisca il servizio nella fascia oraria notturna. Successive segnalazioni -prosegue Antonio Moscaggiuri, presidente provinciale di Federconsumatori- hanno riferito della presenza della medesima situazione anche nel restante territorio provinciale”.

 Con specifico riferimento al Comune di Tricase, la situazione appare tanto più grave se si considera che il comune è il più popoloso di quelli ricompresi nel bacino di utenza di riferimento: oltre 17.000 residenti a fronte dei 4.700 di Specchia, 3.500 di Miggiano, 2.600 di Montesano (gli altri Comuni del bacino).

Secondo l’Associazione potrebbe anche delinearsi una situazione di interruzione di un servizio pubblico o di pubblica necessità, sanzionabile anche penalmente ove ne ricorrano i presupposti di legge.

“È evidente che laddove tutto questo trovasse riscontro -aggiunge Federconsumatori- si appaleserebbe un’intollerabile frustrazione della dignità della persona, del bisogno di salute e dell’equità nell’accesso all’assistenza, innanzitutto per i cittadini più svantaggiati e privi di mezzi di locomozione, costretti ad attendere il giorno successivo e comunque diverse ore prima di poter ottenere i farmaci di cui necessitano; tanto con le immaginabili possibili ricadute sul loro stato di salute”.

La richiesta avanzata ai destinatari della missiva è di provvedere a «l’adozione di ogni misura idonea a garantire in concreto il diritto alla salute e un equo accesso all’assistenza, senza discriminazioni di sorta». Su questo la legge regionale parla chiaro.

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