BRINDISI – La realizzazione di una pista ciclabile in viale Aldo Moro rappresenta uno degli scandali della città di Brindisi. E’ iniziato tutto con la precedente Amministrazione che nel novembre dello scorso anno fece cantierizzare i lavori per poi rendersi conto immediatamente che la ditta aggiudicataria non era in grado quantomeno di rispettare i tempi di realizzazione dei lavori.
Da qui il blocco durante il periodo natalizio, un subappalto avviato e poi revocato ed infine il ritorno della ditta vincitrice dell’appalto che ancora oggi, però, a distanza di nove mesi dall’avvio del cantiere, sta ancora all’inizio del percorso che dovrebbe portare alla realizzazione della pista.
Il tutto, nella piena inosservanza delle norme di sicurezza all’interno del cantiere. Basti pensare che chiunque può introdursi nello spartitraffico centrale, nonostante ci siano buche e ferri scoperti visto che le delimitazioni di cantiere di fatto non esistono.
E non è tutto. Nei giorni scorsi gli operai della società partecipata Brindisi Multiservizi si sono introdotti all’interno del cantiere per potare le siepi. Un fatto gravissimo visto che l’impresa potrebbe inaspettatamente ritrovarsi dalla parte della ragione pur avendo mille lacune di cui dover dare conto.
La denuncia di quanto sta accadendo arriva dal Movimento Regione Salento che chiede conto all’assessore ai lavori pubblici, nell’interesse dell’Amministrazione Comunale e soprattutto dei cittadini di Brindisi.
Il tutto, in aggiunta al fatto che ancora oggi ci si chiede se non ci sia un modo per annullare i lavori e rinunciare ad una pista ciclabile che servirà solo a creare enormi ingorghi nel traffico automobilistico, a privare il rione Commenda di centinaia di posti auto ed a mettere in difficoltà i pedoni. Davvero un disastro che costituisce una conferma di come a Brindisi si faccia davvero fatica a lavorare nella giusta direzione.
Mimmo Consales