Cronaca

Un’altra anziana truffata in casa: i Carabinieri mettono in guardia le potenziali vittime

LECCE – L’ultimo episodio risale a poche ore fa: hanno bussato alla porta di una donna di 80 anni, dicendole che il figlio era stato arrestato dopo aver provocato un incidente, e le hanno chiesto soldi per pagare una sorta di “cauzione”. Due uomini alla porta di casa e un complice al telefono che si fingeva un carabiniere: tre persone per spaventare, raggirare e derubare un’anziana signora. Lei ha abbassato le difese solo per pochi attimi, giusto il tempo perché uno dei malviventi entrasse in casa rubando tutto quello che poteva. Il fenomeno, tra i più odiosi, delle truffe alle persone anziane fa fermato.

Soprattutto mettendo in guardia le potenziali vittime. Ed è per questo che i Carabinieri, quelli veri, hanno avviato una campagna di sensibilizzazione ad hoc promossa in collaborazione con le associazioni di categoria, le parrocchie e i centri di assistenza per anziani. I militari del Comando Provinciale di Lecce hanno tenuto una serie di incontri con le persone più anziane su questo fenomeno criminale per spiegare loro le tecniche attualmente utilizzate per i raggiri, nonché gli accorgimenti da attuare per difendersi dai malintenzionati. È stato sottolineato come la maggiore esposizione a rischio delle persone anziane sia ovviamente strettamente collegata a specifici fattori di vulnerabilità (l’età anagrafica, il minor vigore fisico e psicologico, il bisogno di comunicare, il vivere da soli) che le rendono facili prede di criminali che, presentandosi come persone eleganti, gentili e dalle innate capacità empatiche, agganciano le loro vittime facendo spesso leva sui loro sentimenti più profondi. Oltre alla tecnica della “cauzione”, i malviventi usano anche quella della “perdita di gas”: due malintenzionati, fingendosi tecnici, dopo aver scaricato il contenuto di una bomboletta per la ricarica degli accendini sul pianerottolo di casa, suonano alla porta e invitano la vittima a uscire subito dall’appartamento avendo rilevato una fuga di gas. E ancora: ci sono i finti corrieri che chiedono denaro contante, finti dipendenti delle Poste o impigati di banca. O ancora, la tecnica del “rimborso insperato”, attuata da una finta dipendente dell’Agenzia delle Entrate che si presenta a casa della vittima prescelta, affermando che c’è stato un errore nella sua dichiarazione dei redditi e che potrebbe avere un consistente rimborso se presenta alcuni documenti, visionando i quali un complice ne approfitta per girare indisturbato per casa. Il primo consiglio dell’Arma è di chiamare senza esitazione il 112, per raccontare quanto sta accadendo. Spesso gli stessi truffatori si offrono di dettare alla vittima il numero della caserma da chiamare: no! Bisogna rifiutare l’aiuto, perché in tal caso dall’altra parte risponderà sempre un complice. Invece, senza aprire la porta e senza dare conferma di essere soli in casa, basta riferire agli sconosciuti di attendere l’arrivo delle forze dell’ordine già allertate, per convincerli ad allontanarsi senza fare ulteriori richieste.

È infine necessario segnalare sempre la presenza di persone sospette e denunciare le truffe. Raccontare l’accaduto ai propri famigliari e ai Carabinieri della locale Stazione è indispensabile per avviare immediatamente gli accertamenti e trovare i responsabili.

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