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Baschirotto: “Il Torino? Ripartiamo a mille. Testa all’obiettivo”

LECCE (di Carmen Tommasi) – In punta di piedi, con umiltà e a suon di prestazioni robuste il difensore Federico Baschirotto ha conquistato un posto da titolare nel Lecce di Marco Baroni e, dopo aver scontato il turno di stop per squalifica con l’Inter, è pronto a prendersi il posto da titolare nella gara di domenica del Via del Mare con il Torino: “La partita è stata molto difficile, bisogna dar merito all’Inter che ha giocato la partita che doveva giocare. Siamo già pronti per riscattarci.  L’errore di Tuia ci sta. Si prova a giocare di catena, poi è stato bravo Bastoni. Non voglio colpevolizzare Tuia, è un qualcosa che si prova in settimana. Noi dobbiamo stare più attenti a perdere bene palla. Lì non l’abbiamo persa bene perchè l’Inter è ripartita centralmente”.
IL SOGNO – La Nazionale azzurra è sempre tanto desiderata, ma lui, al momento pensa solo alla salvezza con il Lecce: “Non ci penso alle convocazioni, è come l’amore, quando non ci pensi arriva. Voglio fare bene con il Lecce, poi quello che sarà il futuro si vedrà. In più, certo che sarebbe bello vincere il premio calciatore del mese in Serie A. Lavoro per cercare di portare il Lecce al proprio obiettivo, guardo al collettivo: quando fa bene la squadra emerge il singolo”.
RIPARTIRE – Le due sconfitte di fila, prima con il Sassuolo e poi con l’Inter, devono essere subito superate: “Il rammarico c’è, potevamo fare qualcosa in più in queste due partite. Siamo pronti e abbiamo voglia di fare risultato domenica. Non dobbiamo guardare indietro, quello che è fatto è fatto. Non si diventa scarsi dopo una sconfitta non si è forti dopo una vittoria. Dobbiamo dimostrare quello che siamo in grado di fare”.
LA SQUALIFICA – Poi, Federico, 24 presenze, 3 gol e 1 assist nel campionato in corso, ammette che saltare la gara del “Meazza per lui è stato un grande dispiacere: “Non mi sono sentito un assente di lusso. Tutti diamo il massimo e io sono come gli altri, tutti siamo fondamentali. Mi è pianto il cuore, ci tenevo a giocare a San Siro. Quando ho visto il cartellino ho sofferto. Sono sogni che metti nel cassetto da piccolo e cerchi di mettere fuori. Ero sicuro di prendere quella palla, ero in anticipo. Pestando il pallone è sembrato un intervento in ritardo, ma non era così. Spero ci siano altre occasioni per giocare a San Siro”.

LA PROSSIMA – Adesso, però testa alla gara con il  Toro: “Si riparte a mille, con sempre più motivazioni e voglia. I punti sono tanti e cerchiamo con entusiasmo di affrontarle tutte al 100%”.

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