
BRINDISI – A Brindisi sta destando non poche polemiche la decisione dell’Amministrazione Comunale di autorizzare la presenza di rastrelliere per biciclette davanti ad un luogo di culto riconosciuto da tutti i brindisini come il Calvario.
Intendiamoci, siamo tutti favorevoli alla incentivazione dell’uso di un mezzo di trasporto ecologico come la bicicletta, ma bisogna fare attenzione anche ai piccoli particolari, perché un deposito di bici davanti all’ingresso di questo monumento non rappresenta certamente uno spettacolo decoroso. Secondo la narrazione dei vangeli, il Calvario è la collina poco oltre le mura di Gerusalemme dove Gesù fu condotto e crocifisso. Il Calvario di Brindisi, sito in via Santa Margherita ad angolo con via Carmine, è un piccolo santuario popolare che raccoglie e raffigura i vari momenti cruciali della Passione di Gesu’ Cristo, con al centro una collinetta a simboleggiare la topografia del Golgota di Gerusalemme, come solitamente avviene in quasi tutti i complessi architettonici del genere. Questi luoghi di culto, ritenuti tipici esempi di arte popolare a testimonianza della profonda e radicata devozione, venivano in genere collocati vicino ad una chiesa o un monastero, e si moltiplicarono nei primi dell’Ottocento in tutta la nostra zona.
Ecco, non si tratta di voler fare polemiche a tutti i costi, ma provate ad immaginare se davanti all’ingresso del Duomo di Milano si decidesse di collocare delle rastrelliere per bici.
A tutti gli effetti, quindi, è solo una questione di buongusto che evidentemente poco appartiene ai responsabili comunali dei vari settori interessati.
A questo punto ci auguriamo che quella rastrelliera venga rimossa e magari che si istituisca anche un divieto di sosta davanti al Calvario per consentirne la visione anche da lontano e quindi da chi proviene da via Carmine.
In fin dei conti ci vuole poco per rispettare i segni della nostra storia.
Mimmo Consales
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