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Mafia, droga, estorsioni: scattano gli arresti per 27 condannati

SALENTO – Dichiarati dalla Corte di Cassazione inammissibili, sono stati respinti i ricorsi presentati dalla maggior parte degli imputati nel processo nato dall’operazione “Federico II”. E ora scattano, dunque, gli arresti. 27, per la precisione, a opera degli agenti della Direzione Investigativa Antimafia.

Si tratta di 21 italiani e 6 albanesi. Il processo è a carico di decine di presunti affiliati a due clan criminali salentini. Le condanne vanno dai 16 ai tre anni di reclusione per associazione di tipo mafioso, traffico e spaccio di stupefacenti. Gli arresti sono stati eseguiti sulla base di ordini di carcerazione disposti dalla Procura generale presso la Corte d’Appello di Lecce che ha dato esecuzione alla sentenza d’appello del luglio del 2020 nei confronti di 25 persone residenti in provincia di Lecce, 1 in provincia di Trieste e 1 in provincia di Brindisi.

L’indagine è durata un anno, dal 2012 al 2013 e ha disarticolato due organizzazioni, di cui una di stampo mafioso dedita alle estorsioni e al traffico di stupefacenti, e un’altra italo – albanese dedita all’importazione, dall’Albania appunto, di ingenti quantitativi di eroina, per un totale di 48 persone indagate.

Nel corso dell’indagine, oltre a numerosi arresti, furono sequestrati anche beni mobili e immobili per i quali è stata successivamente disposta la confisca, tra cui una villa, un appartamento e un box, due conti correnti; un compendio aziendale di una ditta individuale; il 95% del compendio aziendale di una società.

Gli arresti sono stati eseguiti con il supporto della Rete Operativa @on, network per il rafforzamento della cooperazione transnazionale delle forze di Polizia, con l’impiego complessivo di circa 100 unità e il concorso di pattuglie della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.

 

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